Elogio dell’Intolleranza: difendi te stesso

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Chi difende il territorio viene perseguitato dallo Stato che è – ormai da tempo – con le sue leggi, con i suoi servitori (si definiscono loro così) divenuto parte integrante del tentativo di destrutturare la società.

E così, invece di rinchiudere – come sarebbe avvenuto solo qualche decennio fa – in un luogo per insani mentali, i fanatici dell’accoglienza – pericolosi per sé e per gli altri – rinchiude in galera chi si oppone all’invasione.

Quello che tutti gli “intolleranti” devono comprendere è che lo Stato è nemico. Non possiamo aspettarci aiuti dalle strutture statali, che ormai sono totalmente ostaggio del virus dell’accoglienza e dell’autolesionismo etnico.

L’intolleranza è direttamente proporzionale all’intelligenza. Nessun individuo mentalmente sano e con un quoziente intellettivo decente può “amare” la presenza di chi è “diverso”: perché è evolutivamente suicida. La natura tende a perpetuare se stessa: per “dovere” genetico. Chi invece è per la promozione della diversità è evidentemente affetto da disordine mentale: odia se stesso, e vuole auto-annientarsi.

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E questa patologia dell’autoannientamento comprende pratiche come i matrimoni misti e le adozioni internazionali.

Cosa c’è di più “naturalmente stupido” di annientare la propria identità generando figli che sono più geneticamente distanti da te di un estraneo della tua etnia? E cosa c’è di più “geneticamente stupido” dello sprecare le tue risorse sentimentali, economiche e intellettive nell’allevare un figlio che non è, non solo tuo figlio, ma nemmeno un membro del tuo gruppo?

Questi due comportamenti – che chiameremo “suicidi genetici” – sono peggiori del suicidio individuale, perché mentre il secondo pone termine ad una vita anticipatamente, i primi distruggono per sempre un’eredità potenzialmente infinita che perpetua gli individui/gruppi nella trasmissione genetica di padre/madre in figlio.

L’intolleranza è la madre di tutte le virtù. E’ il modo con il quale la natura si protegge.




Un pensiero su “Elogio dell’Intolleranza: difendi te stesso”

  1. Nell´articolo il tema si è sviluppato bene all´inizio ma poi sono rimasto esterrefatto. Vengono sostenute tesi sulla purezza della razza condannando i matrimoni misti che sono sempre stati terreno fertile promuovendo l´arrichimento genetico. È noto che persone particolarmente intelligenti hanno frequentemente sangue misto, mentre quelli che discendono da una unica linea genetica sono più deboli. Sulle adozioni a distanza, perchè no se a richiederla è una coppia regolarmente formata da uomo e donna e possono offrire un ambiente familiare ad un orfano? L´elogio dell´intolleranza dovrebbe poggiarsi più sulla difesa e tutela della propria civiltà nel senso più ampio del termine là dove esiste un serio pericolo e una reale minaccia alla sua esistenza come sta succedendo con l´invasione procurata dal nostro stesso governo. Non è la genetica a essere una minaccia , ma il livello (inesistente) di civiltà della popolazione che ci sta invadendo.

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