Genocidio: gli Italiani finiranno come il popolo Abenaki?

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Negli anni Trenta, prima che Hitler salisse al potere, gli americani si dedicavano con zelo alla pulizia etnica che pochi anni dopo, avrebbero denunciato come crimine contro l’umanità, e per la quale al Processo di Norimberga avrebbero condannato e messo a morte decine di Nazisti.

Il piano eugenetico partì dal Vermont

Una di queste vicende, è raccontata dalla ricerca condotta da una biologa negli archivi dello Stato del Vermont, Nancy Gallagher, 50 anni, che ha pubblicato documenti da cui risulta che l’obiettivo del governo locale era di eliminare le razze ritenute inferiori attraverso un programma di sterilizzazione sistematica. I discendenti degli indiani e delle popolazioni di montagna, abbruttite dalla povertà e dall’alcool, dovevano sparire. Il loro sangue “degenerato” doveva essere sostituito dal “puro sangue dei pionieri”. Negli anni Trenta, i due terzi degli Stati americani autorizzarono un piano eugenetico da attuare attraverso la sterilizzazione delle persone “deboli di corpo o di mente”. Il Vermount fu soltanto uno di questi Stati. I documenti dei suoi archivi probabilmente hanno fatto apparire la punta di un iceberg: un programma in tutto simile a quello nazista per il miglioramento della razza. Per dodici anni, una commissione “scientifica” aveva schedato le famiglie del Vermont, dividendole in “buone”, da preservare, e in “degenerate”, da eliminare.Coordinava i lavori il dottor Henry Perkins, un antropologo dell’Università del Vermont. Per conto del governo di quello stato, ricostruì una serie di “alberi genealogici della degenerazione”. Venivano schedate come inferiori le famiglie che avevano mischiato il loro sangue con quello degli indiani Abenaki, i primi abitatori della regione.

Nel 1931 il Congresso del Vermont approvò le leggi sulla sterilizzazione. Centinaia di persone vennero sterilizzate e la popolazione degli Abenaki di fatto sparì, senza clamori, senza scandalo e senza imputati.

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La pulizia etnica venne eseguita, e nessuno dichiarò guerra in loro nome: non avevano banche, non avevano giornali. Erano il popolo degli Abenaki.

Questo ci insegna, che la giustizia è dei vincitori, che anzi, non esiste giustizia, esiste solo la legge del vincitore. Ci insegna anche che ciò che è utile agli americani, diviene legge, che ciò che le élites al potere ritengono loro conveniente diviene “giusto”, e lo diviene attraverso leggi, propaganda e denaro.

Anche oggi il genocidio avviene in forme nuove. Subdole. Non si uccidono i popoli: li si sommerge con l’immigrazione, fino al punto di farli divenire etnicamente irrilevanti.

Noi, non vogliamo essere il prossimo popolo sulla lista, non vogliamo essere i prossimi “Abenaki”.