Parma: ecco dove sono i finti profughi e quanto ci costano

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L’assessore Rossi ha tracciato la mappa del business dell’accoglienza in città.

Caritas ha offerto le strutture di borgo XX marzo, in cui sono ospitati attualmente ventisette richiedenti asilo, Ugozzolo (parliamo di 14 persone) e via D’Azeglio (altri 3). Sedici (ggg)giovani sono poi affidati alla Comunità Betania di Marore e dislocati tra le strutture della parrocchia.

C’è poi il sodalizio Gruppo Amici che gestisce 60 persone che abitano in 9 appartamenti: di cui sei tra via Duca Alessandro e nel resto di quartiere Cittadella, uno in quartiere Lubiana e due al Montanara. Infine Aurora Domus si occupa dei richiedenti asilo al Cornocchio (attualmente 24) e al San Leonardo dove convivono otto persone.

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Nella lista occorre ricordare la sperimentazione in appartamenti-comunità messa a punto dalla onlus a scopo di lucro Svoltare che gestisce diverse abitazioni a spese dei contribuenti. Parliamo di Borgo Onorato, dove convivono sei africani in una palazzina, via XXII luglio (quattro) e via Farini (altri quattro finti profughi), poi per allargare il campo, c’è una casa a schiera a Corcagnano che ospita sei giovani maschi africani.

Attraverso il famigerato Sprar, veicolo per la diffusione dei coloni sul territorio, i contribuenti italiani spendono 45 euro al giorno per ogni clandestini (a Parma gestiti da Ciac che ha vinto un bando pubblico).

Invece, per i finti profughi gestiti dalla Prefettura spendiamo 37,50 euro al giorno. Compresa paghetta per i ‘profughi’.

Una pacchia.