Pioggia acida e urticante a Tianjin, la città cinese devastata la scorsa settimana da una serie di esplosioni nell’area industriale. Coinvolte oltre 3mila tonnellate di materiale chimico, tra cui 700 tonnellate di cianuro.
Per il Partito Comunista cinese, invece, i livelli di inquinamento di aria e acqua “rimangono nei limiti”.
Un funzionario sulla scena, però, invita giornalisti e soccorritori a “stare lontano, se possibile”. In alternativa, la cosa migliore è di procurarsi teli impermeabili. Lo scrive l’agenzia Asianews.
Il vero dramma dell’industrializzazione cinese non è la bolla per eccesso di investimenti, ma il disastro ambientale che sta producendo e peserà sul futuro.