India: almeno 20 attentati violenti contro i Cristiani dall’inizio dell’anno

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IndiaSoltanto nei primi sei mesi dell’anno, nello Stato del Madhya Pradesh, in India, sono già stati una ventina i casi di violenza perpetrata contro i Cristiani. I Vescovi cattolici della regione si sono riuniti in sessione straordinaria per due giorni (nella foto) a Bhopal per trattare in modo approfondito la questione da loro definita «deplorevole». Lo scorso 13 agosto hanno lanciato un appello, chiedendo delle misure immediate, affinché abbiano a cessare le persecuzioni contro i fedeli, accusati di «proselitismo» dagli induisti per giustificare i propri attentati: «Noi non cederemo ad alcuna pressione, né ad alcuna minaccia», hanno affermato i prelati.

La regione è governata da dodici anni dal Bjp, il Bharatiya Janata, partito dichiaratamente filo-induista: abusi e violenze sono aumentati da quando è salita al potere questa formazione, rafforzata purtroppo dalla vittoria elettorale conseguita lo scorso anno anche in ambito nazionale. Basti pensare che qui l’eventuale conversione religiosa è illegale quando non sia permessa dal governo, nonché punibile con una sanzione ed anche col carcere. Ciò, nonostante la Costituzione indiana permetta formalmente di convertirsi e consenta tanto la libertà religiosa quanto l’evangelizzazione; ma padre Shaji Stanislaus, addetto alle pubbliche relazioni della locale Conferenza episcopale, ha notato come, a causa di ciò, si possa esser comunque trascinati in tribunale.

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I Cattolici, che rappresentano meno dell’1% su una popolazione di 75 milioni di abitanti, vivono in condizioni di terrore permanente. Una percentuale destinata peraltro a diminuire ulteriormente, stante l’atteggiamento ostile registrato nei suoi confronti: è quanto avvenuto negli ultimi dieci anni, come evidenziato dal Vescovo di Jabalpur, mons. Gerald Almeida, che ha anche lamentato i metodi utilizzati per le aggressioni. Lo scorso mese di marzo, un gruppo induista ha fatto irruzione in una scuola cattolica della sua Diocesi ed ha malmenato i fedeli riunitisi per la preghiera comunitaria della sera. L’edificio è inoltre stato distrutto. Non solo: le varie opere ed iniziative di assistenza sociale ed umanitaria messe in campo dalla Chiesa, benché essenziali, vengono comunque guardate con sospetto, poiché sono ritenute “mezzi fraudolenti”, per convertire poveri e popolazioni tribali al Cristianesimo.

In collaborazione con: nocristianofobia.org