Siamo al passo san Boldo, valico di confine all’estremo sud della provincia dolomitica di Belluno e al limite settentrionale di quella di Treviso: qui, durante la santa messa per la festa dell’Assunta, la lettura della «Preghiera dell’alpino» è stata cancellata: perché i bergogliani volevano censurarla, eliminando un passo che, dicono, avrebbe potuto turbare i ‘profughi’ e i ‘migranti’.
Questa la frase: «Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana…».
Ovviamente, i vertici locali dell’Associazione nazionale alpini (Ana) non hanno accettato di omettere la frase, e così, i bergogliani l’hanno eliminato tout court.
La Diocesi di Vittorio Veneto (Treviso) aveva chiesto alle penne nere che nella messa fosse letta una versione della preghiera priva di questo passaggio.
Il gruppo locale dell’Ana, con i propri dirigenti e iscritti, si è quindi riunito fuori della chiesetta che sorge sul passo (costruita dagli stessi alpini) e lì si è proceduto alla lettura della preghiera, un testo scritto circa 80 anni fa, in tempo di guerra, e che in premessa ricorda come gli alpini siano armati «…di fede e di amore».