Vacanze da dove erano fuggiti, per i profughi: una volta ottenuto permesso

Vox
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I giornali svizzeri hanno un gustoso reportage sui finti profughi eritrei che, una volta ottenuto asilo, tornano in vacanza nel paese dal quale erano fuggiti come ‘perseguitati’…

BERNA – Vacanze in… Eritrea? Non proprio una meta gettonata, visto che il Paese africano è sottoposto a un regime dittatoriale. Putroppo una permanenza in Eritrea è spesso impensabile anche per gli stessi eritrei, che fuggono verso l’Europa perché perseguitati nel proprio Paese, e che in seguito vi fanno ritorno solo per motivi gravi ed eccezionali, come ad esempio un parente molto stretto bisognoso di cure o prossimo alla morte. In Svizzera la legge esclude viaggi in patria per coloro che sono stati accolti come rifugiati, tranne appunto in situazioni straordinarie. Per contro, essi possono viaggiare liberamente in altri Stati. I richiedenti l’asilo o coloro che sono stati ammessi provvisoriamente devono invece dichiarare scopo e motivo del viaggio al Segretariato di Stato per la migrazione (SEM), che in seguito decide se rilasciare i documenti necessari.

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Fin qui le regole, che tuttavia secondo l’UDC, ma anche secondo i Cantoni, non sempre vengono rispettate. Ha suscitato un vivo dibattito negli scorsi giorni un intervento della consigliera nazionale UDC Silvia Flückiger, che ha denunciato frequenti viaggi di richiedenti l’asilo eritrei nel Paese d’origine, al fine di trascorrervi le vacanze. Un atteggiamento ovviamente incompatibile con la richiesta di ottenere l’asilo, che si giustifica solo se la persona in questione è seriamente perseguitata o a rischio di morte in patria. Flückiger e l’UDC invitano dunque le autorità politiche a compiere un giro di vite, concedendo a queste persone un viaggio per l’Eritrea «di sola andata».

In Svizzera si è ora trasferito anche il prete eritreo che gestiva il traffico dal Vaticano.




Un pensiero su “Vacanze da dove erano fuggiti, per i profughi: una volta ottenuto permesso”

  1. In Africa bisognerebbe spedirci non solo gli immigrati, ma anche il clero, col papa e la flotta dei suoi sacerdoti, cosicché siano più vicini ai poveri per aiutarli.

    Una volta che il clero avrà preso la sua nuova residenza in Africa, si potrà fare del Vaticano il centro dell’impero romano diventato finalmente italiano, e non Vaticano!
    Un impero che, come una volta, saprà governare tutta l’Europa, con politici veri, non quelli telecomandati dai sacerdoti che per fare carriera si attengono alle loro idee di favoreggiamento alla povertà, all’ignoranza, al sovraffollamento all’omosessualità, al grasso all’immigrazione, ecc..
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    Un impero, che senza più l’influenza del clero, potrà imperare e non farsi comandare e umiliare!

    Il benessere della nazione è continuamente penalizzato dai sacerdoti poiché a loro non funziona, per cui l’unica soddisfazione a loro rimasta è quello di reprimere quelli a cui funziona, creandogli sofferenza con croci, crociate, politici telecomandati e immigrati comandati.

    La maggior parte degli attuali politici, e non solo politici, ha capito che per fare carriera e poi mantenerla, è sufficiente attenersi alle idee repressive dettate dal clero, il quale fa di tutto per creare problemi e dolore al popolo, di modo che si vada poi da loro a consolarsi, dopo aver pagato l’8 per 1000.

    Se non ci fosse sofferenza Dio sarebbe dimenticato insieme ai suoi sacerdoti che lo rappresentano.
    Per far si che Dio continui ad esistere e i loro sacerdoti a mangiare, deve quindi essere nutrito di dolore, dolore, dolore….. di vari dolori, compreso naturalmente quello creato dai nord africani.

    Per eliminare tutti i problemi in un colpo solo, basterebbe smettere di alimentare il dio dolore con tutte le sue croci e i suoi sacerdoti.
    Un dio sostenuto dalla nostra fede di popolo ignorante, non certo sostenuto dalla razionalità, dalla ragione.

    Siamo noi i responsabili di tutte queste calamità, dobbiamo smettere di credere ai sacerdoti, dobbiamo incominciare a diventare autosufficienti, a credere in noi, a prendere tra le mani le redini del nostro essere, a usare il nostro cervello, non quello dei sacerdoti che continuamente ci esortano ad avere fede, cioè a credere alle loro fantasticherie!

    Ora che si è visto dove ci hanno condotto, e dove ci stanno conducendo, non rimane che……………..

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