Piu’ di 30 tassisti hanno tentato un suicidio di massa a Pechino per protesta contro un regolamento provinciale che impone agli autisti di associarsi a compagnie statali di taxi e proibisce di condurre quest’attivita’ in proprio.
Secondo quanto riferisce il sito del quotidiano “South China Morning Post”, i tassisti hanno ingerito pesticidi e si sono accasciati al suolo davanti a un centro commerciale di Wangfujing, una zona molto frequentata per lo shopping nella capitale cinese. E’ intervenuta la polizia che ha cordonato la zona, mentre giungevano ambulanze per trasferire i tassisti intossicati negli ospedali piu’ vicini. Secondo il giornale, dopo aver ricevuto le cure necessarie sono stati tutti dichiarati fuori pericolo. I tassisti erano giunti a Pechino da Suifenhe, citta’ nella provincia di Heilongjian per protestare contro le regole sui taxi introdotte nel 2011 dalle autorita’ locali e che escludono la possibilita’ di rinnovo della licenza per quanti non siano autisti di societa’ pubbliche. Per i privati costretti a cessare l’attivita’ sono previsti indennizzi. .
Non c’è molta differenza tra il Capitalismo terminale e il Comunismo. Li contraddistingue la concentrazione di potere e ricchezza al vertice.
Se in Cina il Partito proibisce i taxi privati, ed esige una grande compagnia pubblica, in Occidente è arrivato UBER: l’esito è lo stesso.
Piccola informazione di servizio: questi li fanno entrare da Tarvisio. E li mettono subito in hotel.