Enorme Wi-Fi zone per i “profughi” pakistani a Lecco

Vox
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Lecco – Una immensa wifi zone, per consentire l’utilizzo ludico degli immancabili iphone in dotazione ai sedicenti profughi, sta per sorgere alle porte di Lecco: nella immensa tendopoli che verrà approntata al Bione.

«Non voglio credere che l’abbiano fatto veramente, sono scandalizzato – protesta il leghista Nogara -. Il campo profughi, o meglio il campo clandestini di Lecco sarà il nuovo biglietto da visita per il turismo lecchese: stamperanno le nuove cartoline della Città manzoniana con la foto della tendopoli, e così l’intera area che avrebbe dovuto avere ben altra destinazione trova la sua desolante fine, di fianco al Centro sportivo del Bione, che a questo punto continuerà il suo processo di decadimento, e alla passeggiata turistica».

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«Ma è questo che vuole veramente l’elettore di sinistra che ha riconsegnato Lecco nelle mani di Brivio? Un grazie particolare a chi si lava le mani dicendo che la questione non riguarda il Comune ma la sta gestendo direttamente la Prefettura. Sicuramente se Brivio non avesse vinto le ultime elezioni questo campo non sarebbe mai sorto, perché la Lega Nord avrebbe detto a gran voce “No grazie!” e in città non sarebbe stato accolto neanche un clandestino sino a quando la Prefettura non avrebbe trovato le stesse risorse economiche, quindi almeno 1.000 euro al mese, da destinare ai Lecchesi in difficoltà, senza lavoro e senza casa!»
DISERTORI E RENITENTI. Nogara ricorda che molti di questi presunti profughi sarebbero, in realtà, disertori e renitenti alla leva militare, che in molti Stati da cui provengono può durare anche tre anni. «Sono molto preoccupato sia per le condizioni sanitarie di questi nuovi arrivati, sia per la sicurezza del nostro territorio. Ricordo che solo una minima parte dei clandestini collocati nei nostri comuni provengono da zone di guerra (mi chiedo tra l’altro se questi scappano lasciando le donne, i bambini e gli anziani a difendere la propria terra…), tutti gli altri usano il canale di passaggio creatosi per entrare illegalmente nel nostro paese, ormai senza confini, garantendosi vitto e alloggio gratis.

«Dopo un anno e mezzo o due – continua – quando qualcuno dirà loro che non hanno i requisiti per ottenere asilo, avranno pure diritto a far ricorso, continuando così a garantirsi l’ospitalità, e se riusciranno a restare sul nostro territorio per un po’ di anni, dopo il decimo, comunque quando avranno 65 anni d’età, cominceranno pure a percepire la pensione, tornando al loro paese da nababbi, perché siamo noi i fessi che dobbiamo lavorare una vita magari per una pensione minima!». I meno fortunati di loro, d’altra parte, avranno la possibilità di restare qui da semplici immigrati.

«A questo punto – conclude Nogara – l’unica mia speranza è che cada il prima possibile il Governo Renzi nella certezza che il Governo Salvini interromperà immediatamente questa tratta alimentata dalle cooperative che fanno dei clandestini un business, intervenendo nei paesi d’origine, in uno spirito di cooperazione internazionale, aiutando questa gente a casa loro, sollecitando le forze internazionali che devono sedare i conflitti non solo dove c’è interesse economico ma anche, e soprattutto, dove c’è necessità di operazioni umanitarie».