Versiamo a un immigrato 20mila euro al mese per ospitare i “profughi”

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PORDENONE – In un caso di eclatante dimostrazione di come l’invasione sia organizzata, e abbia in altri immigrati le sue avanguardie, ecco il caso della cosiddetta locanda “Al Sole”.

La struttura, in via Rotate, è gestita da tal Tafil Kalludra, e ospita sedicenti profughi in combutta con la coop Nuovi vicini onlus, a cui la Prefettura si appoggia come agenzia viaggi per clandestini.

Ora, il signor Kalludra si lamenta perché deve ancora incassare (dai contribuenti italiani) oltre 55 mila euro per i servizi di aprile, maggio e giugno. Pensate: l’immigrato incassa circa 20mila euro al mese per ospitare altri immigrati. Fantastico.

«A metà luglio mi hanno saldato marzo – spiega l’albergatore – Ma i fornitori mi chiedono di saldare le fatture, devo pagare l’affitto, per garantire 40/50 posti ho fatto degli investimenti e ora mi ritrovo in dissesto economico. So benissimo che la coop prima di pagarmi deve a sua volta ricevere i soldi, ma io così sono in crisi». Ha fatto investimenti, il beep..

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Ad aprile ha erogato 359 pasti (circa 20 mila euro), a maggio 787 (24 mila euro) e giugno 640 (poco più di 11 mila euro).

«Con il primo contratto (fatto all’interno di “Mare Nostrum”, ndr) fatto direttamente con la Prefettura non ho avuto problemi – afferma l’immigrato – Mi hanno pagato subito. Poi è subentrata la cooperativa e i tempi si sono allungati».

Kalludra ricorda che per l’operazione profughi ha dovuto “recuperare 60 reti e materassi, andare ad acquistare la carne nelle macellerie dei musulmani”.

E’ tutto un giro: più immigrati Renzi raccatta, più gli immigrati in Italia si arricchiscono: pseudoalbergatori e macellai islamici. Perché i ‘nuovi ospiti’ vogliono carne di animale sgozzato vivo.




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