Ventimiglia: condominio con “vista sulla tendopoli dei profughi”

Vox
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Ventimiglia – Se sei un normale cittadino che paga le tasse, non hai diritti.

Lo sanno bene, nella città di frontiera ligure, i condomini di piazza Cesare Battisti 25, costretti all’osceno spettacolo di una tendopoli dalle loro finestre.

Silvio Perrone e la moglie Rina Gazzaneo sono i portavoce di una situazione che va avanti da quando è stato installato negli ex magazzini ferroviari il campo della Croce Rossa per i falsi profughi africani che ormai da mesi infestano la città.

Di queste situazioni sono responsabili Renzi e Al Fano, ma se ne fregano.

Due le lettere inviate al Sindaco e al Prefetto, che non si sono neanche degnati di una risposta. Questa mattina terza missiva di protesta:

“Dopo quanto prospettato con le mail del 20 e 27 c.m., in attesa dello spostamento in sito più idoneo o della chiusura del campo profughi di Ventimiglia, per assicurare un minimo di convivenza civile fra la mia famiglia e gli utilizzatori del campo, chiedo che vengano attuate le seguenti misure:

Vox

1. le brandine non devono essere collocate all’aperto a ridosso delle mie finestre ma all’interno dei locali assegnati;

2. considerata la progressiva riduzione del numero dei profughi (dai 300 iniziali ai 100 attuali), invece di chiudere i locali al piano terra dell’ex spogliatoio manovra, come ha fatto la Croce Rossa, devono essere chiusi i locali ex mensa posti sotto il mio alloggio, dove peraltro era previsto collocare i nuclei familiari e non i più “vivaci” come si fa adesso;

3. spostare verso levante l’ingresso al Campo escludendo i locali ex mensa dal suo perimetro;

4. far rispettare la regola che consente l’ingresso al Campo solo fino alle 23 e far rispettare il silenzio notturno;

5. provvedere alla periodica pulizia e alla disinfestazione dell’area posta fra i controlli di polizia e l’ingresso al Campo almeno due volte alla settimana.”

Venerdì 31 luglio dovrebbe svolgersi un’assemblea condominale per trattare questa problematica che coinvolge un totale di 13 famiglie che vivono nello stabile.

Il problema è che non dovrebbe proprio esistere, una tendopoli a Ventimiglia. E in nessun’altra città italiana, per ospitare clandestini in fuga da guerre inesistenti coccolati da volontari a pagamento e con la perversione del terzomondismo.