Profughi irrompono in casa riposo: “Non vogliamo riso e carne”

Vox
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I sedicenti profughi ospitati a Villa Raggio, a Cairo, in Liguria, hanno fatto irruzione nella casa di riposo Baccino, che è adiacente, per lamentarsi del cibo servito loro: riso e carne.

Ai profughi in fuga da guerre e persecuzioni, quel cibo è stato definito “irricevibile”.

“Trenta persone, che non sappiamo neanche chi siano, escono dal centro di accoglienza, si infilano in una casa di riposo durante il momento della visita, creando agitazione tra i parenti, e rifiutano il cibo per una questione di gusto: si sta creando una situazione sociale molto pericolosa”.

Ad intervenire è Paolo Ardenti, segretario ligure della Lega:”Gli addetti della cooperativa non hanno nessuno titolo per bloccarli. Ci troviamo di fronte all’invasione di queste persone, che nella maggior parte dei casi non sappiamo neanche chi siano. Tutto questo è frutto di una cattiva gestione da parte del Governo e contribuisce a creare una situazione di tensione, simile a quella dei ladri che ti entrano in casa”.

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“Il Governo, prosegue Ardenti, è incapace di gestire questa situazione e la gente è giustamente esasperata. Tu accudisci i profughi, li nutri e loro si permettono di rifiutare il piatto che è offerto gratuitamente per una questione di gusto. Tutto ciò non è più capibile”.

“Abbiamo i pensionati che frugano nei cassonetti o vanno al mercato a raccogliere i resti di cibo, moltissimi italiani che faticano ad arrivare a fine mese: il sistema creato dal Governo sta dimostrando tutta la sua debolezza”.

Paolo Ripamonti:”Io li manderei tutti in Germania, solo che in Italia siamo per l’accoglienza a prescindere. A questo punto si preparino direttamente loro il menù, visto che qua vale tutto”. “E’ un’invasione, prosegue il segretario provinciale del Carroccio. La Lega chiede la distinzione tra la condizione di profugo, tutelato dalle legge internazionali perché proveniente da zona di guerra, e quella di clandestino. Quest’ultimo gruppo di persone, che entra sul nostro territorio in maniera non legale, non permette ai primi di vedere riconosciuti i lori diritti”.

“Fortunatamente ora le Regione ha cambiato guida e Sonia Viale ha chiesto un tavolo urgente per discutere di questa cosa, per mettere un freno alla situazione che sta diventando una barzelletta. In Francia li fermano sugli scogli, negli altri paesi non li fanno neanche entrare: in Italia siamo un po’ cretini”.