Nei primi sei mesi del 2015 sono 121 gli italiani che si sono tolti la vita per motivi economici.
Lo riferisce uno studio della Link Campus University di Roma: è il dato peggiore dal 2012.
Sono dati devastanti.
Si registrano quasi il doppio dei suicidi rispetto a tre anni fa, con un’escalation soprattutto nel Mezzogiorno e nel Nord-est.
Dopo l’aumento esponenziale dei casi tra i disoccupati nel 2014, quest’anno tornano a crescere i suicidi tra gli imprenditori e si abbassa l’età media.
L’Osservatorio diretto dal sociologo Nicola Ferrigni sottolinea che gli imprenditori “tornano a essere le prime vittime della crisi economica con 53 suicidi, che nel semestre 2014 erano 46”.
I casi tra i disoccupati sono 43 e 19 tra i dipendenti (cifra triplicata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), mentre tre sono i pensionati. Dei 121 suicidi per motivazioni economiche, dieci sono donne.
Una mattanza targata PD. Questi sono i veri dati sull’economia italiana, non quelli statisticamente irrilevanti che diffondono il governo e i suoi galoppini.