Arriva la tassa sul condizionatore: tra 200 e 300 euro

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VERRA’ EQUIPARATO AD UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO: OBBLIGO DI LIBRETTO E ‘BOLLINO’

Arriva l’imposta sul condizionatore. La svolta arriva ‘grazie’ all’ennesima direttiva europea che, con la scusa della “protezione dell’ecosistema”, mette l’ennesima tassa per limitare l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera.

In sostanza questa direttiva equipara i condizionatori agli impianti di riscaldamento, obbligando i proprietari a possedere un libretto di impianto, oltre a introdurre controlli ogni 4 anni dei condizionatori stessi (che è una tassa occulta). Così, lo Stato si becca un’altra marchetta.

La legge, in ossequio alla Ue che tanto è amata dal Pd,   è stata emanata dal governo Renzi alla fine di giugno.

E qual è il primo comune ad applicare la tassa? Ma quello di Roma, ovvio.

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La legge, che si applica ai condizionatori sopra i 12 Kilowatt, è in un articolo pubblicato a inizio giugno su Libero.

Ci sarà, subito, chi lucrerà sul nuovo balzello, un po’ come nel caso dei falsi profughi, c’è chi subito si butta sul business.  Con società che si occuperanno di censire i condizionatori.

Per il rilascio del libretto e del primo bollino per i condizionatori occorreranno almeno 200 euro, che salgono a 300 se i condizionatori in casa sono più di uno: Renzi incasserà 4 miliardi di euro.

Sei un anziano e fai un sacrificio per non morire di caldo? Arriva Renzi e ti dà il colpo di grazia.

E’ l’ennesima tassa parassitaria con la scusa ambientale.




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