Moglie malata gli chiede di ucciderla per amore: magistrato lo condanna a 15 anni

Vox
Condividi!

Lo scorso 25 novembre la moglie, gravemente malata e con cui era sposato da 55 anni, gli aveva detto: “Me ne voglio andare”.
E lui aveva preso la pistola, sparandole un colpo alla nuca.
Poi aveva avvisato la figlia e i soccorsi.

Oggi, Luciano Zironi, 80enne di Bologna, è stato condannato a 14 anni e 8 mesi di reclusione.

Nei confronti dell’uomo, bancario in pensione, il pm aveva chiesto 16 anni.
Il processo si è svolto con rito abbreviato nel tribunale del capoluogo emiliano.

Vox

Il giudice Mirko Margiocco ha ritenuto le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante del “rapporto di coniugio”.
Durante l’indagine è stata disposta una consulenza psichiatrica che non ha dichiarato Zironi incapace di intendere e di volere, seppur riconoscendogli una capacità attenuata.

“Oltre che un caso giudiziario – ha detto l’avvocato dell’80enne, Valerio Girani – è una vicenda umana e familiare di grande sofferenza. E’ un processo sulla pena, in cui occorreva fare attenzione a tutti gli aspetti della vicenda, compresa la condizione psicologica e il contesto ambientale. Valuteremo la motivazione nello specifico per un eventuale appello, in modo da ottenere un ulteriore riconoscimento delle attenuanti”.

Giudici senz’anima. Burocrati. Si inventano sentenze fantasiose e contro le leggi quando nel caso di gay e clandestini, poi applicano rigorosamente la legge in una situazione particolare come questa.

Vox è contrario alla ‘istituzionalizzazione della eutanasia’, alla inevitabile industrializzazione e business burocratico che seguirebbero la sua legalizzazione, banalizzando la morte. Ma ci sono situazioni come questa, nelle quali la legge deve farsi da parte.