I PROGRESSISTI NON CONOSCONO REQUIE, QUANTO A COPRIRSI DI RIDICOLO

Un commerciante su Facebook condivide, come centinaia di migliaia di altri utenti la notizia/appello di un poliziotto apparsa su Vox e rilanciata da molte altre testate:

Un certo Saverio Tommasi, che di professione fa il sapientone coccolaprofughi su Facebook, e scrive – tra una chiappa e un dinosauro resuscitato – sul giornale intellettuale Fanpage, lo assale.

Tommasi, infatti, che non è molto vispo quanto a comprendonio, si confonde. E per lui, il commerciante che condivide il post, diventa lo stesso poliziotto. Un genio.

Quindi scatta il linciaggio ‘social’ dei progressisti da tastiera, quelli che hanno più tasti sulla tastiera che neuroni nel cervello:

Ma la cosa grave, non è nemmeno il fatto che abbia confuso, la cosa più grave è che secondo lui e i suoi fanatici ‘amici’, un poliziotto non possa essere libero di esprimere vicinanza ai cittadini di Casale San Nicola, che, dal fanatico Tommasi, vengono paragonati agli scalmanati del G8. Coi secondi martiri, e i primi ‘fascisti’.

Facendo poi un osceno metissage di avvenimenti che tra loro non hanno nulla in comune. Mettendo vittime nello stesso calderone dei carnefici.

Ah, e, Tommasi: i ‘profughi di guerra’ non sono tali: non c’è un siriano a San Nicola. Sono tutti clandestini.

In Tommasi e in quelli come lui, l’amore sfrenato per il diverso è inferiore solo all’odio ossessivo verso la propria gente.

Dice: “andrebbe sospeso per il bene nostro che potremmo trovarcelo di fronte in qualsiasi momento”

Voi chi vorreste, davanti, il poliziotto che non vuole alzare il manganello sui suoi connazionali, o il blogger che ama porgere quel che non si dice ai sedicenti profughi?