Il valletto greco della Merkel, al secolo Alexis Tsipras, ha dato il via al rimpasto di governo, facendo fuori la metà e oltre del suo partito che si era ribellata allo stupro di gruppo di Bruxelles.
Fatto fuori il ministro filorusso dell’Energia Panagiotis Lafazanis, che spingeva per un avvicinamento a Putin, è stato rimosso e al suo posto è stato nominato il ministro del Lavoro Panos Skourletis, che sarà sostituito dal ministro delle Riforme amministrative George Katrougalos.
Il posto di vice-ministro delle Finanze lasciato libero dalla dimissionaria Nadia Valavani è stato assegnato a Tryfon Alexiadis, mentre Euclid Tsakalotos, nominato ministro delle Finanze al posto di Yanis Varoufakis, manterrà l’incarico. Il professor Christoforos Vernardakis è stato inoltre nominato vice ministro della Difesa, e la deputata Olga Gerovassili ha ottenuto la carica di portavoce del governo.
Prima di annunciare il rimpasto, Tsipras aveva assicurato che continuerà a governare, anche in minoranza, con l’obiettivo di concludere con l’Ue l’accordo per il terzo pacchetto di aiuti.
Intanto, mentre Tsipras tenta di restituire stabilità politica al
Si parla della riapertura delle banche lunedì, ma manca l’approvazione della Banca centrale greca, e restano i limiti sui prelevamenti di contanti. Incertezza anche sulla Borsa di Atene, ferma anch’essa da tre settimane. Ciò che s’è sbloccato, per ora, è il prestito ponte attraverso l’Efsm: la Commissione Ue ha annunciato che “7,16 miliardi di euro arriveranno in tempo per lunedì”.
Tsipras ha ricevuto una lettera di critiche dalla europarlamentare del suo partito Sofia Sakorafa, che ha accettato la posizione del premier secondo cui la Grecia è stata ricattata, ma lo ha accusato di non avere previsto che questo sarebbe accaduto, dimostrando “mancanza di preparazione assoluta nel non avere un piano di fuga e nel cedere al ricatto”.
Da parte sua Panos Kammenos, leader dei Greci indipendenti, partner di coalizione nel governo guidato da Syriza, ha sostenuto che “la priorità sia siglare un accordo per portare il Paese a crescere”. Per ora, ha aggiunto Kammenos, il governo continuerà a governare in minoranza, mentre Tsipras deve decidere che cosa fare con i 32 deputati dissidenti: cacciarli dal partito oppure indire elezioni appena firmato il pacchetto di aiuti.
Una banda di schiavi. E contenti di esserlo.