ROMA: GOVERNO MANGANELLA ITALIANI PER FARE POSTO AI PROFUGHI – FOTO

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Sempre in diretta dal presidiodi Casale San Nicola, la polizia tenta di forzare ilblocco

Posted by CasaPound Italia on Venerdì 17 luglio 2015

Dopo Quinto, la rivolta anti-invasione è a Roma. Tutta l’Italia si è sollevata contro il governo dei clandestini.

Scontri sulla Cassia a Roma, al Casale San Nicola, durante le operazioni di trasferimento di circa un centinaio di clandestini nel centro di accoglienza allestito da Marino e dal prefetto Gabrielli nella scuola Socrate.

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I residenti, supportati da Casapound. Quando è arrivato un bus carico di clandestini, i cittadini hanno fatto scudo, dai manifestanti sono partiti fischi e slogan “No al centro immigrati”, “andate via”, “è un abuso di potere”.

Gli agenti – galoppini dell’invasione – hanno trascinato via alcune persone, poi le cariche: un muro contro muro di Casapound e degli agenti del reparto mobile in piena tenuta antisommossa che hanno manganellato cittadine in lacrime. Mentre il pullmino con a bordo i profughi è rimasto bloccato dietro i blindati.

“Noi i rifugiati non li facciamo passare”, aveva detto in mattinata una cittadina che fa parte del comitato dei residenti. “Da qui non ci muoviamo. Casale San Nicola deve rimanere agli italiani. Lo difendiamo fino all’ultimo”, aveva continuato il vicepresidente di CasaPound Italia, Andrea Antonini.

Vergognoso il prefetto di Roma, l’agente viaggio dei clandesti, Franco Gabrielli: “Abbiamo inviato 19 richiedenti asilo ma i residenti della zona hanno fatto un blocco stradale per evitarlo. Ovviamente queste persone entreranno nel centro rimuovendo il blocco. Noi non faremo nessun passo indietro. Io cerco sempre il confronto ma se dall’altra parte questo confronto è pretestuoso o delatorio allora mi trovo con le spalle al muro e posso solo andare avanti. A quel punto ognuno si prenderà le proprie responsabilità” ha chiarito il prefetto.

Un dirigente della Questura di Roma ha proposto ai residenti di fare entrare il pulmino con venti profughi, diretto all’ex scuola Socrate, invitando una delegazione dei residenti a recarsi lunedì in Questura per parlare della questione: ridicolo. I residenti, ovviamente, hanno rifiutato: “Dopo 80 giorni di presidio e richieste di incontri negati – hanno denunciato – abbiamo paura che dopo questi venti profughi ne arrivino altri”.




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