Sindaco Eraclea disperato: Governo ci tratta come discarica di clandestini

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ERACLEA – «Sono allo stremo, qualcuno mi aiuti perché non so come venirne fuori». Il sindaco di Eraclea, Giorgio Talon, è disperato per le situazione venutasi a creare nel suo comune nel pieno della stagione turistica, con 430 clandestini piazzati da Renzi in un residence tra le case dei turisti e che oggi hanno dato vita ad una protesta violenta, con blocco del centro della località balneare veneziana.

«Se non pone la mano qualcuno sopra di me, non so come uscirne. Qualsiasi cosa faccia – osserva Talon – non va bene a nessuno. Qualcuno mi deve aiutare – ribadisce – altrimenti non ne esco più da questa vicenda».

La soluzione è semplice. Raggruppi un migliaio di giovani cittadini maschi e marci sul residence. Si riprenda la sua città sequestrata dall’agente di viaggi che si fa chiamare prefetto, tal Cuttaia.

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«Il prefetto – prosegue – giovedì scorso mi aveva assicurato che il numero dei migranti non sarebbe aumentato. E invece ieri ne sono arrivati altri 10. Non posso accettare altri arrivi. Non c’è più rapporto fiduciario istituzionale». Dare credito ad uno come Cuttaia, è veramente puerile.

Stasera lo attende un consiglio comunale straordinario nel corso del quale presumibilmente l’opposizione chiederà le sue dimissioni «perché non ho saputo gestire la situazione. Aspetto i loro consigli. No, non mi dimetto – si sfoga – perché questo vuol dire che la prefettura nominerà un commissario che potrà continuare indisturbato a usare Eraclea, senza ritegno». Come una discarica.

Sulla protesta violenta di oggi: «Si lamentavano che non c’è energia ed invece mancava qualche lampadina, che sono costretti a dormire su un materasso sul pavimento e la cooperativa mi ha detto che non vogliono le doghe sulle brandine. Il problema vero è che la cooperativa ha un numero così elevato di migranti da gestire che non riesce a contenere l’emergenza».