Sciopero all’Ikea, la multinazionale che distrugge il tessuto produttivo italiano

Vox
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I negozi Ikea restano aperti, ma lo sciopero per protestare contro le proposte dell’azienda al tavolo per la definizione del nuovo integrativo aziendale vanno avanti. Davanti ai punti vendita, presidi dei lavoratori: l’adesione allo sciopero sarebbe vicina all’80%.

Sciopero con presidio dei dipendenti ‘Ikea’, questa mattina davanti al punto vendita di Carugate, in provincia di Milano. Circa duecento lavoratori, provenienti anche dagli altri punti vendita del Milanese, si sono radunati dalle otto di stamani davanti agli ingressi del negozio di Carugate per protestare, contro asserite “modifiche interne alla gestione del personale”.

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Ma l’IKEA è male in quanto esiste. E’ la solita multinazionale che devasta il tessuto produttivo locale. L’Italia era il Paese dei mobilifici, li stanno distruggendo per arricchire una multinazionale low-cost e low-quality.

Le multinazionali ‘accentrano la ricchezza’, invece di mille piccoli imprenditori con dipendenti ben pagati, un solo mega-ricco con migliaia di lavoratori semi-schiavili. Stiamo ritornando all’ottocento, allegramente.

Sono le “bellezze” della Globalizzazione: moriremo di low-cost e della ricerca ossessiva e spasmodica del profitto attraverso quella che, secondo i cultori del liberismo, dovrebbe essere “concorrenza che migliora i servizi” e che invece, risulta essere una concorrenza verso il basso.

La concorrenza è importante, ma insieme serve un certo livello di protezione del mercato perché a chi investe sia garantito di non dover subire una concorrenza di bassa qualità e basso costo tali, da distruggere il tessuto produttivo e degradare il livello qualitativo del mercato.