Arezzo, PD e Vaticano si spartiscono la “torta profughi”

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Arezzo – Da ogni parte dell’Africa arrivano con il loro carico di malattie e degrado. Sono i clandestini ospitati in provincia di Arezzo, in totale 444: un’enormità.

I dati sono della Prefettura. È Arezzo la città nella quale sono ospitati più clandestini – perché il 94 per cento di loro risultano sempre tali, ma dopo due anni, in tempo perché le coop incassino a spese nostre – 220 suddivisi nei vari centri di accoglienza o strutture ricettive gestite da cooperative, associazioni ed enti benefici a scopo di lucro: è una torta che si dividono coop del PD, associazioni vicine al PD e al Vaticano. Si va dalla Caritas a Oxfam alla Fraternita dei Laici. Una banda di parassiti.

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Vergognoso il caso di Montemignaio, che a fronte di una popolazione di 585 abitanti ospita 28 migranti, quasi il 5% della popolazione. Poi c’è Badia Tedalda in questo momento le strutture stanno ospitando 31 migranti, mentre a Chitignano ce ne sono 26 e a Sestino 12. In tutti questi posti il numero di abitanti supera a malapena il migliaio, quando lo supera, e quindi, in rapporto alla popolazione, in questo momento si tratta di comuni che stanno accogliendo percentuali enormi di clandestini: un piano molto chiaro di sostituzione etnica.

Le zone di montagna, inoltre, sono quelle nelle quali l’accoglienza è stata allestita nelle strutture alberghiere, tra Montemignaio e Chitighano 54 clandestini risiedono in un hotel, «Il canto del fuoco». Anche a Castiglion Fiorentino, per ospitare 20 persone, si è fatto ricorso alle strutture alberghiere.




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