Bitonci manda gli ispettori sanitari dove governo ha inviato i profghi (falsi)

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Dopo la resistenza passiva all’invio di clandestini nell’ex caserma Prandina, in centro città, il sindaco Massimo Bitonci, la cui amministrazione aveva già annunciato l’intenzione di rendere l’area un grande parcheggio che decongestionasse il centro, gioca la carta sanitaria per liberarsi dei sedicenti profughi.

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“Come sindaco di Padova e responsabile della sanità sul territorio comunale, intendo inviare oggi stesso (lunedì, ndr) una comunicazione scritta all’unità sanitaria locale, per richiedere un controllo igienico-sanitario da parte dell’Ulss 16 – dichiara Bitonci – Si tratta di un’area militare dismessa, i luoghi non sono agibili da un punto di vista edilizio e urbanistico, quindi non vi possono vivere, risiedere o dormire persone. Per questo chiederò vengano fatte delle verifiche per accertare l’idoneità della zona alle intenzioni della prefettura”.

“È da un anno che combatto contro queste indecenze – continua – nelle ultime settimane abbiamo assistito a continue dichiarazioni e smentite: si era detto che non si sarebbe utilizzata la Prandina per i profughi, poi che non ci sarebbero state tende nella caserma, e ora, invece, abbiamo una tendopoli in centro città. Otto persone ospitate sono state sottoposte a visite sanitarie urgenti, una so che è stata ricoverata. Quindi esiste un pericolo sanitario – conclude – per questo chiederò vengano fatti gli opportuni controlli”.




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