Elettori PD abbandonano riunione: “Noi i profughi non li vogliamo”

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MONSUMMANO – La comunità di Bizzarrino, frazione di un comune che ha votato PD a larghissima maggioranza alle ultime regionali, protesta contro l’arrivo di sedicenti profughi in un edificio privato.

Il malumore è scoppiato lunedì sera, quando oltre un centinaio di persone a un certo punto hanno abbandonato l’assemblea convocata per discutere della questione, lasciando di sasso il sindaco Rinaldo Vanni, gli assessori presenti e i responsabili della famigerata cooperativa sociale Arkè di Pistoia, che si occupa del businss molto lucroso.

Una riunione infuocata. Il dibattito si è subito trasformato in un muro contro muro, in un rimpallo di accuse e proclami urlati.

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«Tutte queste persone sono controllate dai medici subito dopo lo sbarco sulle coste della Sicilia – ha vaneggiato Federico Grossi, presidente di Arkè – una volta destinati alla provincia di Pistoia l’Asl effettua ulteriori visite. In questura, prima dello smistamento nei vari Comuni, gli vengono prese le impronte digitali e vengono fotografati, questi dati restano nei database delle polizie di tutta Europa. Da oltre un anno gestiamo oltre cento profughi sul territorio, e mai nessuno ci ha dato dei problemi». Quante folli bugie raccontano. Sanno tutti che la maggior parte non viene neanche visitata, visto che è fisicamente impossibile visitare migliaia di clandestini al giorno.

«La questione non è di nostra diretta competenza – ha detto il sindaco Rinaldo Vanni – il prefetto ci ha esortato a contribuire all’accoglienza, e il modello scelto dal governatore credo sia il migliore per non provocare troppa tensione».

Con la convinzione «che ci è stata imposta la ‘solidarietà’, come un diktat», i cittadini hanno abbandonato la sala.

In Toscana non votano PD perché ne condividono le folli politiche, ma solo per ‘tradizione’. Non tutte le tradizioni sono buone.




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