Renzi invia altri 15 maschi africani in montagna

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Le voci erano vere. Nella giornata di ieri sono arrivati una quindicina di clandestini, che per il momento alloggiano in appartamenti di privati, in loc. Piazze, nel piccolo comune di Bedollo. Trento.

La Lega ha presentato un’interrogazione alla giunta provinciale.

Il consigliere Maurizio Fugatti chiede di sapere se i privati che destineranno degli immobili ai presunti profughi siano stati contattati dalla Provincia o da Cinformi oppure abbiano volontariamente aderito all’iniziativa e qual è la somma spettante per l’ospitalità e quali spese siano contenute in essa.

Nell’interrogazione Fugatti chiede anche quanto tempo alloggeranno i profughi a Bedollo, se non fosse stato necessario avvisare i cittadini, chiedendo un loro parere in merito agli arrivi anche se l’ospitalità arriva da privati e se non sia il caso di valutare il contesto sociale e geografico in cui i profughi vengono inseriti prima di decisioni affrettate che appaiono più un business.

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«A conti fatti, nonostante la richiesta dell’Assessore competente, – riporta una nota della Lega Nord – si noterebbe come i Sindaci siano poco propensi a individuare sul territorio comunale strutture pubbliche da destinare ai profughi e quindi si sarebbe fatto leva sull’aspetto economico per invogliare i privati e le strutture alberghiere ad aprire le loro porte».

Il carroccio punta il dito sul possibile business, «al quale – dice sempre Fugatti – dobbiamo dire basta visto che gli sbarchi subiranno un’impennata durante la stagione estiva considerate le condizioni atmosferiche che incentiverebbero le partenze dalle coste africane. La Provincia di Trento non può continuamente farsi carico di questa situazione quando vi sono cittadini trentini e imprese in critiche condizioni finanziarie; tenuto poi conto che i costi dell’accoglienza si riversano sulle tasche dei contribuenti già tartassati dalle imposte locali e nazionali».

«Inoltre, – termina la nota del consigliere provinciale – come ricordato più volte, sia che la struttura venga destinata dal pubblico sia dal privato, sarebbe comunque necessarie informare e chiedere il parere dei cittadini che dovranno convivere a stretto contatto con i profughi. Una forma di rispetto e di democrazia che sembra essere caduta nel dimenticatoio.

Oltre ciò, si rammenta che in questa zona la vocazione turistica è molto forte e la presenza di profughi, così come avvenuto in altre località italiane, potrebbe diminuire l’attrattività e spostare il visitatore altrove».