Friuli: ospedali hanno curato 30mila clandestini a spese nostre

Vox
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Nel 2014 sono stati più di 30mila gli accessi ai Pronto soccorso del Friuli da parte di immigrati senza permesso di soggiorno. Incredibile: i friulani hanno pagato tasse per fare curare gratis 30mila persone provenienti non si sa da dove.

E cosa ancora più grave, una volta ‘curati’, non sono stati espulsi.

L’assistenza sanitaria dei clandestini sfiora così il 7% del totale dei servizi prestati. Una cifra enorme: significa che gli italiani pagano, oltre le proprie cure, anche quelle di clandestini che non pagano tasse.

L’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, ha fornito i dati che confermano le ‘corsie preferenziali’ riservate agli extracomunitari.

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Sentite cosa dice l’assessora quando deve spiegare chi paga il servizio:

“Esistono due linee di rimborso delle prestazioni sanitarie erogate a pazienti senza permesso di soggiorno – spiega Telesca -. Una è basata sulla stima dei presenti ed è ricompresa nei decimi, l’altra riguarda le prestazioni urgenti e passa da uno specifico fondo del Ministero degli Interni che, a quanto risulta, sta liquidando le fatture presentate dalle aziende sanitarie”.

Tradotto: la prima viene pagata dai contribuenti friulani, e la seconda la pagano tutti i contribuenti italiani.

E non dimentichiamo che, per ‘curare’ 30mila clandestini, i cittadini italiani in Friuli (e anche gli immigrati regolari) sono stati costretti ad aspettare in fila. Magari un’operazione salvavita.