L’ultima dei profughi: fingersi gay per rimanere in Italia

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TREVISO – Sette richieste di asilo politico fotocopiate e tutte con la stessa motivazione: «Siamo gay e perseguitati nel nostro paese». Le domande sono state presentate nelle ultime ore da altrettanti immigrati originari del Kosovo che hanno raggiunto l’Italia senza i necessari permessi.

Toccherà ora all’ufficio immigrazione della Questura valutare se i richiedenti abbiano o meno i requisiti per ottenere lo status di rifugiati.

I documenti sono prestampati ciclostilati tutti uguali. E in tutti la motivazione è la stessa, ovvero la inesistente discriminazione sessuale come requisito per ottenere il permesso di soggiorno.

Le analogie ricorrenti nelle domande, invece di ottenere un cestinamento immediato della richiesta e l’espulsione, hanno solo fatto scattare dei controlli più approfonditi di quanto accade abitualmente.

Abbiamo bombardato la Serbia per quei quattro albanesi islamici del Kosovo. Ora, ci dobbiamo sorbire finti gay che vogliono essere mantenuti da noi perché nel ‘non-paese’ che la Nato ha creato sarebbero ‘discriminati’. Demenziale. Folle. Suicida.

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Le forze dell’ordine vogliono infatti escludere il rischio che dietro tali istanze si nasconda un truffaldino tentativo di violare le norme in materia di immigrazione.

Nel solo mese di giugno ha registrato l’arrivo in provincia di 170 sedicenti profughi. Nel 94 per cento dei casi falsi.

Potremmo chiuderli in una stanza con Vendola.

Ricordiamo che la falsa richiesta come gay, è la stessa utilizzata dalla cellula di Al Qaida sgominata alcuni mesi fa:

http://voxnews.info/2015/04/24/terroristi-islamici-entravano-in-italia-come-profughi-cosi-agiva-cellula-al-qaida/