Vaticano: “Accogliere Africani, perché li abbiamo sfruttati”

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Il nuovo segretario generale della Cei, tal mons. Nunzio Galantino ne ha sparate una delle sue, dal basso di un masochismo ormai interiorizzato nella componente ‘kamikaze’ della Chiesa.

“Oggi accogliere gli immigrati è una sorta di risarcimento. Un risarcimento per i danni che per anni abbiamo consumato e per i furti che abbiamo commesso”, ha detto Galantino alla trasmissione Siamo noi su Tv2000, parlando della questione clandestini e sottolineando che gli Usa, l’Occidente e l’Europa devono fare “autocritica”.

“Abbiamo fatto schifo. Siamo andati solo a rubare, a colonizzare e sfruttare…”, ha detto portando l’esempio di una strada costruita in Congo dal Belgio: “Una lunghissima strada non costruita per i congolesi ma unicamente per trasportare meglio le materie prime che vengono rubate. Noi quindi li sfruttiamo ancora una volta. Non esiste solo lo sfruttamento di Mafia Capitale… È troppo poco parlare di vergogna”. Si, e noi chiediamo risarcimenti di guerra per le guerre puniche.

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Ecco il solito piagnisteo terzomondista di chi ‘batte’ le strade del vittimismo.

Ma soprattutto, i primi a sfruttare gli africani, sono altri africani. E poi: se il Re del Belgio si è arricchito sfruttando in combutta coi capitribù congolesi le risorse di quella zona, perché, oggi, l’operaio che vive in periferia deve pagare il conto?

Il Vaticano è ormai un covo di autolesionismo culturale. Un Mordor buonista che disarma la reazione delle popolazioni europee con il proprio continuo propagandare ‘debolezza’.

Inutile poi, spiegare che una volta andati via i bianchi, l’Africa è regredita allo stato di giungla. E che è stato il ‘dopo’, il problema, non il durante.




Un pensiero su “Vaticano: “Accogliere Africani, perché li abbiamo sfruttati””

  1. É un comico o un monsignore? Considerate le cose (ridicole) che ha detto, vien da chiederselo.

    La vera disgrazia dell’Africa sono gli africani stessi – altro che i colonizzatori europei – perché é grazie al loro sottosviluppo intellettivo e civico che fanno parte del loro DNA se quel continente é economicamente depresso.

I commenti sono chiusi.