Questa è una città ‘inglese’: lei è l’ultima inglese rimasta – FOTO

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GENOCIDIO – Quelle che seguono, non sono foto da Raqqa, la capitale del Califfato Islamico, ma da Dwewsbury, città del nord dell’Inghilterra, una volta importante centro tessile:

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E’ da questa città che è partito il più giovane kamikaze islamico con cittadinanza britannica: http://voxnews.info/2015/06/14/islamico-inglese-di-17-anni-si-fa-esplodere-in-raffineria-video/

In quest’altra foto, sullo sfondo di una delle tante moschee cittadine, Jean Wood,  una vedova di 75 anni, della frazione di Savile Town, racconta in un’intervista al DM come la piccola città sia totalmente cambiata in pochi anni: da avere vicini solo inglesi, ad essere ormai un ‘piccolo pakistan’.


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La donna è determinata a trascorrere il resto dei suoi giorni a Savile Town,  dove è cresciuta, è andata a scuola e si è sposata nella chiesa parrocchiale quasi mezzo secolo fa.

Ma lei è l’ultima. L’ultima degli inglesi, in quello che appare sempre di più un genocidio che si estende in tutta Europa.

Sono sempre di più le aree dove gli immigrati diventano maggioranza. Circondando letteralmente chi non può spostarsi (poveri, anziani) da quartiere che diventano sempre più invivibili.

Ci stiamo facendo invadere ‘pacificamente’. Arrivano come ‘profughi’, contando sulla stupida collaborazione di presunti volontari, e occupano. Occupano la nostra terra sotto i nostri occhi.

Chi li aiuta. Chi li raccatta. Chi li sostiene. E’ un collaborazionista. Come tale va trattato.