Lizzola, paesino di montagna in provincia di Bergamo: 94 sedicenti profughi e 115 residenti. E’ l’emblema della sostituzione etnica decisa a tavolino dal governo non eletto e portata avanti dai suoi galoppini: Marina inclusa.
E’ in cima alla Val Seriana: 1250 metri.
Lì, i 94 giovani maschi nigeriani, guineani e pakistani (noti paesi in guerra), gozzovigliano in ciabatte davanti ai locali e con in mano gli smartphone gentilmente pagati da noi.
Quattro giorni fa hanno bloccato l’unica strada che porta al paesino: «Vogliamo andare a Bergamo, Milano, Roma. Vogliamo integrarci». Tradotto: vogliamo spacciare in grandi città.
I residenti sono esasperati: «Che se ne vadano! Le seconde case sono vuote per colpa loro. I turisti non vengono più».
Voi ci andreste? Tanto vale andare a farsi sparare in testa in uno slum di Lagos.
Ci sono due responsabili di questa situazione. Uno è Renzi, il fornitore di clandestini, l’altro è un suo ex compagno di coalizione, tal Sergio Piffari, ex deputato IDV indagato per evasione fiscale, noto per aver sottratto 500 mila euro di finanziamenti pubblici per costruire due Bed & Breakfast fasulli: in realtà si faceva case per sé.
Le altre, l’uomo le ha affittate al governo, che ci ha messo i sedicenti profughi: fantastico. Mafia Capitale all’opera: governo che affitta locali abusivi costruiti con i nostri soldi per ospitare clandestini. E nessun magistrato indaga il governo?
Lizzola è un paesino sotto assedio. Fisicamente, perché i clandestini sono quasi più dei cittadini veri; ed economicamente, perché i turisti lo stanno disertando, e gli abitanti sono disoccupati, i negozi e le strutture turistiche vuote.
Grazie a Renzi. Grazie ad un truffatore.
Il campo sportivo, un tempo utilizzato dai ragazzi del posto, è ora privilegio degli africani. Guai se ti avvicini.
E’ l’Italia, la stanno trasformando in Africa. C’è bisogno di patrioti a Lizzola, per liberarla. Per fare pulizia. L’aggettivo mettetecelo voi.
Cancri della società come questi, e sono centinaia di migliaia, sono da mettere con una palla ai piedi a spalare merda per 18 ore al giorno, senza cibo e acqua.