“Costretta a recitare Corano durante stupri”

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La storia di Suzan, una delle ragazze yazidi rapite dagli islamici di ISIS è un racconto dell’orrore, tanta è la crudeltà dei suoi aguzzini.

Suzan è stata tenuta prigioniera da un militante ISIS conosciuto come Al-Russiyah. Teneva diverse donne come schiave del sesso fino a quando è stato ucciso insieme alle sue guardie del corpo da parte delle forze Peshmerga vicinanze Shingal.

“Ci metteva in fila nude ogni mattina. Poi sceglieva tra noi tre chi voleva per il giorno”, ha dichiarato Suzan, che ha aggiunto che l’islamico annusava ciascuna delle giovani donne, prima di decidere.

Dopo la scelta, le altre due venivano passate alle sue guardie del corpo: “Erano terribili. Mi hanno picchiata e mi hanno violentata contemporaneamente”.

Prima di essere venduta ad Al-Russiyah, Suzan era tenuta in un albergo a Mosul chiamato Galaxy. Descritto come un edificio pieno di donne e ragazze, tutte nude o semi-nude.

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“Il giorno io e la mia sorellina di 10 anni siamo state vendute, è stato l’ultimo giorno in cui ho visto mia madre. Non dimenticherò mai quando ha iniziato a piangere, mentre ci portavano via.”

In seguito è stata trasferita alla roccaforte ISIS in Siria, Raqqa, dove lei e decine di altre donne sono state esaminate per stabilire se erano vergini.

“Le vergini sono state portate in una stanza con 30-40 uomini. Ci hanno messe in fila e hanno indicato chi volevano”, ha detto.

“Ho pensato che avrei potuto essere fortunata, non ero bella come le altre”
Ben presto, però, è stata acquistata da un uomo dalla Cecenia insieme ad altre due ragazze.

“Le sue guardie del corpo, durante gli stupri, mi hanno costretta a recitare il Corano, e se non lo facevo, mi frustavano”.

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In un’occasione Suzan ha resistito, le hanno bruciato la coscia con acqua bollente. Un giorno è fuggita, durante una battaglia. Della sorellina non sa nulla. Della madre non sa nulla. Il padre è morto.