Milano – Il “reddito di cittadinanza” con cui la Regione Lombardia vorrebbe aiutare i più bisognosi, ancora in via di definizione, prevedrebbe un contributo economico che verrebbe legato all’impegno a seguire corsi di formazione professionale e, ovviamente, all’obbligo di non rifiutare eventuali offerte di lavoro. Per finanziarlo sarebbero disponibili quasi un miliardo di euro, che permetterebbero, secondo le prime simulazioni, di dare ai beneficiari un assegno di circa 700 euro al mese per un anno. Per garantire una fase di transizione verso un lavoro.
Roberto Maroni, governatore della Regione Lombardia, ha già avvisato i naviganti: “Dobbiamo individuare la platea di persone: noi questo reddito lo daremo ai cittadini, italiani ed europei, non a chi cittadino non è, quindi non agli extracomunitari”. E ha aggiunto che “per evitare degli abusi metteremo per esempio delle soglie sul criterio della residenza in Lombardia almeno da un certo numero di anni, un criterio già esistente per l’assegnazione delle case popolari”.
In modo da escludere, non solo gli extracomunitari, ma anche la maggior parte dei comunitari (vedi zingari) che altrimenti si papperebbero tutti i soldi. Del resto, in Italia, devono essere aiutati gli italiani, non i marocchini e, cercando di aggirare le regole Ue con il criterio di residenza, nemmeno i romeni.
Una basata sul buon senso: una madre non aiuta i figli degli altri, prima aiuta i propri. Ma già i soliti che speculano con l’immigrazione, vedi la famigerata Associazione per gli Studi Giuridici sull’immigrazione e la onlus (a scopo di lucro) Avvocati per Niente preparano ricorsi: “Le limitazioni relative agli stranieri, oltre ad essere ingiuste e illogiche, sarebbero destinate a non superare il vaglio dei giudici”.
ASGI e APN chiedono quindi di “non assumere decisioni che proprio sulla base delle precedenti decisioni della Corte Costituzionale e delle norme dell’Unione Europea non potrebbero che dar luogo a un vasto contenzioso, ma che, prima ancora, si palesano illogiche e ingiuste”.
Illogica è l’esistenza di tali associazioni, che un giorno andranno messe fuori legge, perché contrarie alla sopravvivenza del nostro popolo.