‘Profughi’ bloccano intera cittadina: “Ci annoiamo”

Vox
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Hanno letteralmente bloccato un intero paese. Nella giornata di mercoledì, dalle prime ore del mattino fino alle 12.00, i sedicenti profughi ospitati negli hotel della zona sono scesi in strada a Dugenta, in provincia di Benevento, bloccando l’arteria principale, impedendo, di fatto, ai cittadini di Dugenta, di potersi spostare nel centro cittadino fino alle 12,00. Poi sono andati a pranzo.

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Sul posto c’era anche Manuela Zuzolo presidente dell’Associazione L’Agorà – che incassa 35 euro per ognuno dei ‘ragazzi’ – e una delle ideatrici del progetto “Bla Bla Bla” dedicato ai migranti. “Ieri sono intervenuta sia come presidente dell’Associazione che come avvocato – precisa Zuzolo – in quanto conosco bene la storia di ciascuno dei ragazzi ed i loro problemi. Ho apprezzato molto l’atteggiamento assunto da tutte le forze dell’ordine intervenute. La presenza delle autorità – continua – è stata importante per i ragazzi che hanno potuto interloquire con una parte dello Stato a cui chiedono risposte”.

Braccia rubate all’agricoltura, che però sanno fare affari lucrosi e definirli ‘progetti’.

La loro occupazione, sotto gli sguardi inani delle forze dell’ordine, ha generato proteste in paese, e allora, chi li gestisce e guadagna dalla loro presenza, timoroso di perdere il business, ha scritto una lettera di ‘scuse’, spassosa:

“Abbiamo protestato in maniera pacifica chiudendo il tratto di strada adiacente il centro. La nostra protesta scaturisce dal fatto che ad oggi, solo 10 di noi sono stati convocati presso la Commissione Territoriale di Caserta, mentre altri 36 sono tuttora in attesa di convocazione”.

“Siamo arrivati in Italia, circa nove mesi fa, con tanti sogni, tanti progetti, tanta fiducia. Scappiamo dalla guerra, dalla fame, dalla dittatura. Abbiamo lasciato le nostre famiglie con la speranza di un futuro migliore, invece oggi questa situazione di stallo che, nostro malgrado, siamo costretti a vivere ci sta logorando e abbruttendo”.

“Trascorriamo le nostre giornate nell’ozio più totale, e da qualche giorno abbiamo deciso di ribellarci a tutto questo”.

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“Sappiamo di aver creato qualche disagio alla popolazione dugentese, ed a tutte le Autorità intervenute e chiediamo scusa, ma ci è sembrato l’unico modo per far sentire la nostra voce ed attirare l’attenzione sul nostro problema”.

Peccato arrivino tutti da paesi come Ghana, Senegal e Nigeria: quindi niente guerre, niente dittature e niente fame. Solo voglia di prendersi qualcosa di più, a casa nostra.

Anche perché, dalle guerre o dalle dittature, o dalla fame, non si scappa lasciando donne e bambini a casa. La prossima volta, signori della cooperativa Agorà, scrivete una lettera che non sia così contraddittoria da un capoverso all’altro.

E ora ve li mostriamo, questi ‘profughi’ disperati:

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