Avvenire: “Bitonci non merita di essere Sindaco di Padova”

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Avvenire, il giornale dei Vescovi, che di tutto parla, fuorché di religione, si becca – almeno secondo i dati aggiornati al 2012 – 4.355.324,42 euro l’anno, che ne fanno il giornale più finanziato dagli italiani loro malgrado, per insegnarci che ‘dobbiamo essere accoglienti’.

Iniziate a rifiutare il finanziamento pubblico dei giornali, vero ladrocinio, e poi ne parliamo.

L’ultima fatica – meglio dire ‘sforzo’ – del quotidiano, è un attacco assai volgare al sindaco di Padova, il Massimo Bitonci che è anche il sindaco più popolare del Veneto e uno dei più popolari d’Italia, che proprio non va giù a tutta quella pletora di difensori dell’assistenzialismo coatto: che va dai rom, passando per i sedicenti profughi, per finire, ovviamente, con loro stessi.

Bitonci è entrato nelle mire del giornale dei ricchi porporati per questo provvedimento: http://voxnews.info/2015/05/08/bitonci-prepara-ordinanza-contro-le-casei-ai-profughi-firma-salvini/

Leggiamo:

Strano concetto, quella della proprietà privata in salsa leghista: pronti a tutto per difenderla dalle “invasioni” degli stranieri (e mettiamoci anche i rom) poi però un cittadino del suo alloggio non può fare quello che vuole. Ad esempio rispondere a un’emergenza mettendosi in gioco in prima persona, cuore e braccia, senza aspettare che siano sempre “altri” ad affrontarla.

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Non si può negare che toni e gesti abbiano assunto in questi giorni anche un accento intimidatorio. Patrizia, la signora che vicino a Piazza dei Signori ospita nel suo appartamento sei giovani africani, ha lasciato la città. Ha paura della reazione dei vicini, dell’odio che respira intorno ai suoi ragazzi. Ha paura ma tira avanti Mara, che ha offerto la sua villetta in periferia a un gruppo di migranti.

La signora Mara, come la definiscono i galoppini dei vescovi, non ha ‘offerto’, becca 35 euro al giorno a ‘profugo’, e sono una decina.

Sarà anche strano, il concetto di proprietà privata dei leghisti, come dicono loro, ma stupisce come un giornale sedicenti cattolico non comprenda che l’individuo è tale in una comunità. Non ha ‘libertà’ infinita, ha una libertà che dipende e comunque tocca anche chi fa parte della stessa rete di relazioni: le nostre azioni hanno ricadute sugli altri. E’ anche l’insegnamento cristiano, che coniuga libertà e responsabilità. La ‘libertà’ senza limiti sa molto di nietzcheano. Attenti, perché se date il via…

Ma in realtà, quello che non digerisce tutto quel coacervo di loschi interessi camuffati da ‘compassione e accoglienza’, è che i padovani abbiano eletto Bitonci e non, ancora una volta, uno dei loro.

Per fortuna c’è un pezzo di Padova che non si fa intimidire, nonostante ordinanze perentorie e minacce di querele, come quelle ricevute da un prete a capo di una cooperativa di accoglienza: ieri proprio a don Favarin sono arrivate numerose offerte di stanze o appartamenti liberi. Analoghe disponibilità sono state annunciate dai Frati della Basilica di Sant’Antonio. Le realtà associative annunciano un sit-in di sostegno all’ospitalità. Un’altra faccia di Padova. La migliore.

Esiste una cosa chiama democrazia. Don Favarin ama circondarsi di giovani maschi africani, ma non può imporre i suoi gusti ad un’intera città.