Arrivano i corsi obbligatori di ‘cultura Rom’

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A Pisa, nella scuola media “Fucini”, arriva l’ora di “cultura rom” per integrare gli italiani con gli alunni zingari. Sostituirà parte delle lezioni di italiano.

Per la professoressa che ha ideato la geniale iniziativa, tal Marta Trafeli, servirà ad “invogliare i ragazzini rom a venire a scuola, anche perché tra loro c’è un alto tasso di dispersione scolastica”. Durante le ore di “cultura rom”, spiega la docente, “viene un educatore che spiega ai nostri studenti la cultura e la tradizione di quel popolo”.

Quindi, ricapitolando: per ottenere la tanto agognata – da chi? – presenza di zingari in classe, si insegna la ‘cultura’ degli zingari agli italiani. Demenziale. Anche perché, gli zingarelli, la loro cultura la vivono tutti i giorni, ai semafori di Pisa. E anche in qualche casa.

Inizialmente, la ‘lezione’ era facoltativa ma visto che nessuno, ovviamente, la frequentava, è stata spostata alla mattina e resa obbligatoria. In tipico stile democratico.

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I genitori sono infuriati e preoccupati. Sia perché si tolgono ore di lezione, sia perché non vorrebbero trovarsi i figli arrampicati a qualche grondaia.

Salvini ha commentato suggerendo “corsi di cultura pisana” e chiedendosi: “A quando i corsi di accattonaggio?”

Secondo una mamma: “Il fatto che l’associazione che ha proposto il corso operi nell’ambito della Società della Salute la dice lunga. Dietro a tutto questo, come al solito, c’è il governo Pd della Toscana che non vede l’ora di spendere soldi per integrare i rom che, di conseguenza, votano quel partito.”

“Che titolo hanno poi gli esperti dei rom – denuncia Susanna Ceccardi della Lega – per potersi sostituire agli insegnanti di italiano che hanno vinto un concorso?”. Nessuno, tranne la tessera del Pd.