Sindaco nega residenza a truffatrice: centri sociali e antirazzisti furiosi

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«Certamente non sono amico di Diritti per Tutti o del Magazzino 47, io sono amico degli italiani per bene e la signora Rachida non è in Italia per lavorare ma solo per farsi pagare le cure e l’istruzione del figlio».

Andrea Bianchi, di Trenzano, replica così ai fancazzisti di Diritti per Tutti, famigerata associazione che fa dell’invasione uno scopo di lucro. Stessi protagonisti dietro le devastazioni della vicina Brescia.

Oggetto della contesa è un certificato di residenza negato. I soliti centri sociali Magazzino 47 e la solita associazione pro-immigrati di cui sopra, lo attaccano perché ha fatto una cosa ‘strana’: ha fatto rispettare la legge, negando la residenza ad una marocchina che aveva presentato documentazione falsa, al solo scopo di far mantenere il figlio ai contribuenti italiani.

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Scrive il Sindaco: “Sulla mia amicizia con Forza Nuova dico che, pur non essendo motivo di offesa, preferirei essere riconosciuto come amico degli italiani per bene; certamente non sono amico di “Diritti per tutti”, né di “Magazzino 47 – si legge -, in secondo luogo non è il Sindaco a concedere o a negare la residenza ad un cittadino, ma il preposto ufficio anagrafe che verifica il rispetto dei requisiti richiesti dalla legge”.

La donna, intanto, è tre anni che non paga l’affitto al proprietario di casa. Con il sostegno dei centri sociali e della famigerata associazione.

“La signora Rachida non è attualmente iscritta nel registro della popolazione residente del Comune di Trenzano poiché dopo essersi presentata in Comune tempo fa con un contratto di locazione falso non registrato, ha fatto richiesta di residenza solo in data 3 aprile 2015 e ad oggi ancora non ha prodotto alcuno dei documenti richiesti sopra riportati. Il giorno che li presenterà, verificato che siano autentici, verrà iscritta esattamente come è accaduto per tutti gli altri richiedenti. Non comprendo comunque il nesso tra la mancata residenza ed il mancato pagamento per 3 anni (se non ho capito male) del canone d’affitto che la signora concordò con il proprietario”.