‘Prete’ che ama circondarsi di ‘maschi africani’ denuncia Bitonci per ‘violazione privacy’

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PADOVA – Come saprete, in città, alcuni privati, senza che i vicini venissero messi a conoscenza, hanno deciso di guadagnare diverse migliaia di euro dando alcune case in affitto alla solita cooperativa a scopo di lucro – stavolta la Percorso Vita – per l’accoglienza di clandestini africani.

Giovedì, il sindaco Bitonci e l’assessore Boron sono andati a fare un sopralluogo davanti a una delle case in centro storico.

Scrive il giornale del Pd, il Mattino:

I due si sono piazzati lì in modo evidentemente molto visto e ancora più visibile sul web (foto postata dall’assessore con il “mi piace” del sindaco). Gli interessati non hanno gradito e l’hanno presa come un’intimidazione. Come dire sappiamo dove siete e ora lo sanno tutti, il dito teso a indicare il campanello. Le foto hanno girato, l’appartamento è stato identificato e ora, grazie al tour del primo cittadino, è a disposizione di qualsiasi imbecille volesse passare dagli insulti e dagli incitamenti più bastardi postati su Facebook ai fatti concreti. Comportamento un tantino anomalo per un sindaco.

Ora, i legali della cooperativa Percorso Vita del noto ‘prete’ Luca Favarin, prete con gli ultimi con i soldi dei contribuenti, stanno valutando di denunciare Bitonci perché avrebbe violata la ‘privacy’ dei clandestini, per procurato allarme e per istigazione al razzismo.

bitoncipadova

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La privacy dei clandestini.

Un sindaco che indica ai suoi cittadini dove sono alloggiati a spese loro alcuni sedicenti profughi, viola la loro ‘privacy’? E il diritto dei cittadini alla sicurezza? Di sapere chi abita vicino a loro?

Sentite le parole del ‘prete’: “Sottoporre continuamente a esposizione persone che stanno richiedendo lo status di rifugiato, e nessuno guardandoli può dire se ne abbiano diritto o meno visto che lo stabilirà la commissione, è una violazione sia in termini legali che dei diritti umani. Sono persone che vanno tutelate con le storie tremende degli inferni da cui provengono che riaffiorano ad ogni nuova tragedia del mare“.

Si dà il caso, siano tutti uomini provenienti da Paesi africani come Ghana e Senegal, non proprio noti per essere ‘inferni’. Oltre il 90% degli ospitati in hotel e appartamenti, del resto, risulta poi inidoneo all’accoglienza, ma intanto lo abbiamo mantenuto per mesi.

favarin

Forse, al ‘prete’ padovano piace circondarsi di giovani maschi africani, è una sua scelta, basta non la spacci per ‘accoglienza di persone sensibili’: si chiama in un altro modo.

Comunque sia, il ‘prete’ Favarin ha un cognome troppo lungo. Una parte è totalmente inutile e ridondante.




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