Cosa c’è di meglio, di un insegnante appena sceso dal barcone? Del resto, in Italia, gli insegnati precari sono pochi, per questo il governo ha deciso di riaprire le graduatorie, perché un bando riservato agli italiani e era discriminatorio.
Ora, non solo i romeni potranno insegnare italiano agli italiani, anche i nigeriani.
Tra il 30 aprile e il 29 maggio 2015, spiega una nota inviata qualche giorno fa a tutti gli uffici scolastici regionali, i supplenti stranieri che hanno i requisiti previsti dal decreto, potranno presentare domanda presso la scuola prescelta, per raccomandata, a mano, o per posta elettronica certificata. Le domande già presentate e respinte andranno riprese in considerazione.
Sarà quindi necessario riscrivere le graduatorie dei supplenti, valide fino al 2017. Nuovo lavoro, quindi, per le scuole, e brutte sorprese in arrivo per qualche supplente italiano che si vedrà superare da un nuovo arrivato.
Del resto siamo in Italia, mica vorrete avere diritti in più rispetto a qualche africano o romeno.
Vogliono destrutturare le società europee dal loro interno. Fanno lo stesso con la famiglia, che ne è la componente fondamentale: si tratta dello stesso principio per rendere i cittadini di oggi i sudditi di domani.
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