Somali infetti fuggono da centro: sono in giro per Roma

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Si sono allontanati dal centro di accoglienza per presunti minori nel quale erano alloggiati a spese nostre: tre somali con la Scabbia e la Tubercolosi. In tutto, nella stessa struttura, c’erano altri 11 somali con le stesse patologie.

Si tratta del centro di prima accoglienza di via di Sant’Annibale Maria di Francia 6, in zona Fidene alla periferia di Roma.

Quattro giorni fa, il sindacato Ospol aveva inoltrato un esposto-diffida al Prefetto, e alle autorità competenti a partire dal presidio Asl Roma A: “Sono emersi casi di malattie infettive in soggetti sedicenti minori – infatti non sono mai minori – il personale medico, intervenuto su segnalazione del personale di polizia locale, ha rilevato la presenza presumibile di casi di scabbia e tubercolosi da accertare tramite personale medico specializzato”.

“Più in generale si rileva l’assoluta carenza di preventivo controllo e profilassi sanitaria e di un protocollo operativo in ragione della sicurezza sanitaria degli operatori, l’inadeguatezza della struttura sotto il profilo igienico-sanitario tanto che i bagni sono in promiscuità tra gli ospiti e gli agenti, la mancanza di personale medico per diagnosticare malattie contagiose»nonché di spazi “isolati” che possano evitare il diffondersi di eventuali epidemie. Dopo l’accertamento dei casi di scabbia e tbc – chiedono i vigili – sono state eseguite le necessarie misure di disinfestazione e sanificazione dei locali?”.

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No, non sono state eseguite.

Di qui, la richiesta di sospendere il servizio all’interno della struttura gestita dall’associazione Virtus Italia onlus (a pagamento) in convenzione col Comune di Roma.

Le rassicurazioni del bizzarro assessore ai servizi sociali romano, la celeberrima Francesca Danese, che aveva negato «casi di malattie infettive», sono state smentite dai fatti, ancora una volta.

Ci sono tre somali infetti a Roma.