Tra 700 e 900 morti. A confermarlo sono altri superstiti del naufragio nel Canale di Sicilia. Intantonel porto de La Valletta sono arrivate a bordo della nave Gregoretti della Guardia Costiera le salme dei 24 cadaveri recuperati davanti alle coste libiche.

Nell’ospedale Mater Dei saranno eseguiti gli esami autoptici. A bordo dell’unità italiana è salito anche il personale medico per valutare le condizioni dei 27 superstiti.

Dopo una settimana dal naufragio, è tempo di analizzare il fatto a mente fredda: dove sono i cadaveri dei morti?

Stiamo parlando di quasi mille persone annegate – con mare relativamente calmo – in un tratto di mare battuto da decine di navi, aerei ed elicotteri. Eppure, oltre ai 27 vivi, ‘solo’ 24 cadaveri. Improbabile.

In sostanza, stiamo basando l’ipotesi della presenza di quasi mille persone su quel barcone, sulla testimonianza di clandestini che hanno tutto l’interesse a drammatizzare quanto avvenuto, per creare un humus favorevole alla loro accoglienza. Ci sono poi, anche le stime della ‘nostra’ Guardia Costiera, altri che hanno interesse ad ingigantire l’evento.

Ovviamente, i media di distrazione di massa non hanno nemmeno lontanamente, messo in discussione la testimonianza. Eppure: dove sono i cadaveri?

Non vogliamo dire che non sia quello il numero di morti annegati, vogliamo dire che non c’è alcuna prova che lo sia. E un sistema mediatico serio e affidabile, non propagandistico, avrebbe sospeso il giudizio, non avrebbe sposato eccitato una comoda tesi.

Nell’epoca del più completo scetticismo su tutto, i fedeli della nuova religione dell’accoglienza credono per fede.

Ci sono troppe cose, eventi, che diamo per reali solo perché i media dicono che lo sono.