La scuola occupata da 115 zingari: acqua, corrente e gas li paghiamo noi – FOTO

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L’istituto scolastico è occupato da zingari e clandestini. La struttura è composta da circa settanta appartamenti dotati di tutti i comfort: tv satellitare, acqua, luce e gas a consumo illimitato. A spese dei contribuenti, ovviamente. Siamo nel quartiere di Primavalle, a Roma.  E l’istituto scolastico è il “Don Calabria”.

All’inizio c’è stata la protesta dei residenti, allibiti. Poi, gli abitanti di Primavalle si sono ‘assuefatti’: è quello che i governanti sperano avvenga sempre. Imporre questo nuovo tipo di società del degrado come inevitabile.

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Le utenze sono allacciate abusivamente al servizio pubblico, l’immondizia è bruciata nel campo nomadi adiacente, dove viene arso ogni tipo di materiale producendo diossina, veleno puro per l’ambiente e i vicini.

Nel cortile adiacente gli zingari hanno allestito un vero e proprio mercato del rubato: da scarpe a complementi d’arredo, dai telefonini ai computer fino alle playstation. Per chi necessita di motori si vendono anche ricambi e pezzi per diverse tipologie d’auto.

“Abbiamo anche auto, ma non qui. Vedi foto e poi organizzare incontro“, spiega un uomo con l’accento dell’est europa, facendo capire che la questione non può essere trattata alla luce del sole.

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I cancelli sono alti, all’interno sono parcheggiate autovetture, furgoncini, motociclette e bici. Un parco auto variegato che va dall’utilitaria datata al fuoristrada. Tutti coloro che provano a soffermarsi per capire cosa accade all’interno, vengono guardati in cagnesco, incoraggiati ad andar via. E a giudicare dalla foto ottenuta da Vox, agli abusivi viene consegnata anche la posta: cosa totalmente illegale senza un numero civico.

“Chi vuol cambiare casa vende o affitta a connazionali – dice Pietro, un attivista della zona che da anni lotta per mandare via i rom. Nel pacchetto vendita le utenze sono un bonus offerto dai cittadini romani”.

Gli zingari gestiscono i furti, allo spaccio pensano i nordafricani.

E le Forze dell’Ordine: “Oramai, quando chiamiamo – dice un residente – nemmeno vengono. Perché sanno che la situazione cambia solo per qualche ora”.

Quella di Primavalle è una delle tante enclaves di immigrati in Italia. Zone off-limits per noi italiani. Per colpa di noi italiani.

E’ tempo di riprendersele: con ogni mezzo. Prima, dobbiamo liberarci del nemico interno, quelli che amano farsi sodomizzare dall’invasore.