‘Profughi’ rifiutano hotel 3 stelle: “Vogliamo andare in città”, accontentati

Vox
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Sabato scorso un gruppo di Nigeriani, tutti richiedenti asilo politico – nigeriani, non siriani – sono stati trasferiti in provincia di Palermo – a Corleone perché la struttura dove li mantenevamo, a Geraci non li poteva più ospitare.

Ma arrivati alll’hotel Belvedere 3 stelle, panoramico, immerso nel verde e a soli 600 metri dal paese – e che già ospita altri richiedenti asilo politico – i nigeriani si sono rifiutati di scendere dal pullman perché ‘ritenevano la sistemazione troppo isolata’: hanno preteso di essere trasportati a Palermo.

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È cominciato così un braccio di ferro tra i Nigeriani e la Prefettura, braccio di ferro risoltosi a favore – ovviamente – dei nigeriani, che sono stati alla fine trasferiti a Palermo, come volevano loro.

Ha imposto la soluzione alla Prefettura la Caritas diocesana. Osservatori silenziosi di tutto i poliziotti e Carabinieri che hanno mantenuto la calma e garantito, come sempre, la sicurezza di tutti. Operatori di Polizia che sono stati costretti a restare fino a stamattina – dato che i migranti hanno deciso di passare la notte nel pullman.

“Quello che è successo ha dell’incredibile- dichiara Igor Gelarda, dirigente Nazionale e segretario provinciale palermitano del sindacato di Polizia Consap. Mentre lo stato risparmia per ogni cosa che riguarda la sanità, l’istruzione e la sicurezza in particolare, mi pare che per i migranti non ci sia crisi. Senza contare che Poliziotti e Carabinieri, piuttosto che essere impegnati nelle normali attività di controllo del territorio, hanno dovuto vigilare questo gruppo di immigranti, come se fossero dei ragazzi discoli che hanno deciso di fare le bizze. E che alla fine l’hanno avuto vinta. E nel frattempo ci sono palermitani senza casa che vivono per strada, in auto, o in alloggi di fortuna! Il mio sindacato ha subito contattato alcuni parlamentari perché vogliamo che venga fatta chiarezza in parlamento su questa vicenda, per stabilire se ci sono stati dei costi in più che abbiamo dovuto affrontare, a cominciare proprio dall’impiego dei poliziotti e stabilire eventuali responsabilità su questa gestione dei migranti”.