Polemiche dopo morte: “Abolite il pugilato, è uno sport barbaro”

Vox
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Sabato ha perso l’incontro per il titolo asiatico pesi piuma, ai punti dopo 10 riprese. Era la sua prima sconfitta in 13 match, ma gli è costata la vita. Ieri, a 23 anni, il pugile australiano Bradyon Smith è morto. Si era sentito male negli spogliatoi dopo il match.

Braydon Smith aveva 23 anni

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Per il presidente dell’associazione medica del Queensland, Shaun Ruud: “la morte di Smith dimostra perché il pugilato dovrebbe essere abolito dalle leggi dello Stato. Riteniamo che un sedicente sport, in cui due persone devono colpirsi più volte possibile alla testa per vincere, sia qualcosa di barbaro. Non ti è concesso colpire gli organi al di sotto della cintura, ma puoi colpire sopra le spalle, l’organo più importante del corpo”.

Per la famiglia di Smith, studente in legge: “Lui voleva cambiare l’immagine del pugilato. Un suo grande obiettivo era di convincere la gente che non si tratta di un cattivo sport”. Ovviamente a difesa della disciplina si è alzata anche la voce del presidente della federazione pugilistica del Queensland, Ann Tindall: “E’ stato un drammatico incidente, un incidente come ne possono succedere in auto o in ogni altro sport”.




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