Parma: Stupro di gruppo nel centro sociale

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Altri frutti del degrado di questi ‘bei luoghi’

In 5 l’hanno stuprata, a turno, per una notte intera. E’ la vicenda shock ricostruita dal Nucleo investigativo dei Carabinieri. I fatti risalgono al 2010, e non erano ancora emersi per il terrore instillato nella giovane vittima, che all’epoca era appena maggiorenne. Tutto è partito da una soffiata.

I cinque indagati, di età compresa tra i 25 e i 29 anni, fanno parte della cosiddetta “Rete antifascista di Parma”, uno di quei gruppuscoli che usano il pretesto della lotta ad un fascismo che esiste solo nelle loro menti drogate, per usare continuamente violenza.

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I carabinieri parlano anche della probabile esistenza di un video che ha ripreso l’orrore.
Il luogo dell’assalto, proprio la sede di allora di tale “Rete”. La ragazza vi sarebbe arrivata per una festa, ma drogata a sua insaputa ( e ne gira di droga tra queste “belle persone”) e stuprata a turno per tutta la notte.
Svegliata l’indomani mattina con i vestiti strappati, e i segni inequivocabili dello stupro subito.

Il Pm forte degli elementi raccolti durante l’inchiesta, ha chiesto immediatamente la carcerazioni dei cinque. Ma la richiesta è stata respinta ( e ti pareva) dal Giudice per le indagini preliminari, e non è certo il primo caso di trattamento di favore nei confronti di questi presunti “antifascisti”, che fin troppo spesso provocano distruzione nelle città, senza venir poi querelati, e tanto meno condannati.

E forse ( ma forse) sarebbe l’ora di domandarsi ( nel caso avessimo istituzioni serie) se luoghi che sono notoriamente covo di degrado sociale, giro di droga e violenza, non vadano ostacolati. Poi vicende come questa in esame, non possono sorprendere.