Governo paga imprenditori per assumere immigrati al posto di italiani

Vox
Condividi!

Si, lo sappiamo, sembra una ‘realtà alternativa’, invece è quella che stiamo vivendo

Con i soldi delle nostre tasse paghiamo anche i tirocini ai richiedenti asilo politico. E’ quanto succede a Pesaro che squarcia il velo su una realtà vergognosa

Lì, la cooperativa Labirinto, con i soldi del bando ministeriale SPRAR per la cosiddetta ‘integrazione’, paga gli imprenditori per assumere immigrati al posto dei lavoratori italiani. Ma è una situazione che si ripete in tutta Italia.

“E’ una discriminazione verso gli Italiani che non godono dello stesso trattamento dei rifugiati politici – denuncia CasaPound in una nota – siamo arrivati al punto che essere italiani e avere la cittadinanza è diventato uno svantaggio. Per il datore di lavoro assumere un regolare lavoratore per un tirocinio lavorativo costa dai 350 ai 600 euro al mese, che in questo caso vengono pagati dal ministero”.

VERIFICA LA NOTIZIA
VERIFICA LA NOTIZIA

“In un periodo di crisi, dove i nostri connazionali sono costretti ad accettare contratti da fame, senza tutele, rinunciando tacitamente a ferie e straordinari, è assurdo che lo Stato crei un canale speciale lavorativo sulle spalle del popolo italiano, già stremato dalle tasse più alte d’Europa.”

Vox

La discriminazione è venuta fuori per il coraggio di un imprenditore locale. L’uomo, invece di cogliere al volo la regalia, ha denunciato di essere stato contattato dalla cooperativa pesarese Labirinto, che gli offriva la possibilità di assumere gratuitamente un richiedente asilo al posto di un italiano per la sua attività di ristoratore.

In questo caso l’imprenditore ha preferito assumere un italiano, pur pagando e ha denunciato il fatto: un vero patriota. Ma quanti ‘imprenditori’ sfruttano l’occasione, e magari licenziano i propri lavoratori italiani sostituendoli con sedicenti profughi che stipendia poi lo Stato con i soldi delle nostre tasse?

“I tirocini pagati dalla cooperativa Labirinto inoltre, mettono i datori di lavoro in condizione di preferire economicamente l’assunzione di rifugiati politici, alimentando così l’odio sociale con effetti opposti alla tanto sbandierata ‘integrazione’ che viene descritta come finalità dell’operazione. I cittadini Italiani sono stufi di essere vittime di un razzismo al contrario – conclude CasaPound – e di uno Stato che non si occupa più dei propri cittadini, ma unicamente dei disperati provenienti da ogni parte del mondo, dimenticando chi qui è nato e chi ha costruito la Nostra Nazione”.