Travestitismo nelle scuole d’infanzia, la circolare che lo dimostra – LEGGI TUTTI I ‘GIOCHI’

Vox
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Già circolavano su noti siti inattendibili, le spudorate smentite sulla notizia. Peccato, qualcuno ha lasciato le prove in giro.

Questa, ad esempio. E la foto di una delle circolari sul cosiddetto ‘gioco del rispetto’ – un vero e proprio lavaggio del cervello in salsa trav – inviata ai genitori dei bambini delle scuole d’infanzia di Trieste, interessate dall’esperimento del Comune:

travtrieste
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E, badate bene, non si tratta di ‘giochi di ruolo’, come millantato da notori siti di bufale, la circolare parla chiaramente di scambio di vestiti, da maschio e da femmina…di, letterale dalla circolare: indossare dei vestiti DIVERSI DAL LORO GENERE di appartenenza“.

Continua dicendo di coinvolgere tutti i componenti della scuola “SCAMBIANDO I VESTITI nel possibile e IMITANDOSI“.

Il perché di questa ossessione nel volere confondere i sessi è evidente. Sono esperimenti andati avanti in Svezia decenni fa, con risultati disastrosi. Certe associazioni, come quella che propaganda questo ‘gioco’, andrebbero messe fuorilegge.

Questa circolare vale anche per il noto sito di cazzari Bufale.net, che ne combina un’altra delle sue. Sempre per motivazioni politiche.
Questa volta, il sito in questione si occupa di fare dis-informazione scagliandosi contro chi ha denunciato il cosiddetto ‘gioco del rispetto’ imposto dal Comune di Trieste nelle scuole d’infanzia.

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Secondo loro, sarebbe stata una bufala lo scambio di vestiti e ruoli tra maschietti e femminucce ma, come sempre, la bufala è il loro articolo. Perché, peccato per loro, alcuni genitori hanno conservato la circolare informativa del ‘gioco’.

Nel mirino, in pieno stile ‘gender’, la predisposizione delle bambine a giocare con le bambole e dei bambini con fucili e pistole.

Perché, scrivono i fautori della confusione dei sessi: “è molto importante che l’insegnante si ponga quale figura contro-stereotipica per bambini/e e che permetta loro di mettere da parte le cosiddette “differenze di genere”, spesso frutto di costruzioni sociali piuttosto che di differenze reali, per promuovere (…) una nuova visione del maschile e del femminile”. Certo, il pene è una ‘costruzione sociale’.

Vogliono indottrinare i bambini attraverso la Scuola.

Il “Momento magico, storie per mettere in discussione il genere” è dedicato ai bambini di 5/6 anni. I maschi sono raffigurati in un castello blu dove “devono giocare a calcio o alla lotta” come se fossero obbligati e volessero, invece, giocare con le barbie. Le femmine in un castello rosa costrette da un incantesimo “ a prendersi cura tutto il giorno delle bambole”. L’insegnante/folletto dotata di poteri magici rompe gli incantesimi “per trasformare i giochi che solitamente fanno bambini e bambine”.

Sono sottili tentativi psicologici di destrutturare l’identità dei bambini agendo con a livello subliminale.

 




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