MILANO – Come sapete, gli immigrati ‘vengono a fare i lavori che gli italiani non vogliono fare’, così, gli insegnanti stranieri saranno inseriti nei bandi per le supplenze nelle scuole. Non volete un nigeriano ad insegnare italiano ai vostri figli? Razzisti!
Lo ha stabilito – in modo illegale – il famigerato Tribunale di Milano accogliendo il ricorso delle solite associazioni che guadagnano con l’immigrazione e dai nomi idioti, ‘Associazione studi giuridici sull’immigrazione’, ‘Avvocati per niente onlus’ e anche, il sedicente sindacato degli insegnanti Cub Sur Scuola Università Ricerca. Quale sindacato va contro gli interessi dei propri iscritti?
Secondo il bizzarro tribunale “è discriminatorio il requisito della cittadinanza italiana per la formazione delle graduatorie triennali di circolo e di istituto per le supplenze di insegnamento”. Pezzo per pezzo stanno smontando un sistema di protezione dei lavoratori italiani: il jobs act agisce come fattore di precarizzazione, l’immigrazione come abbassamento del livello della qualità del lavoro.
E si, in Italia, dare lavoro agli italiani è discriminazione.
Si prendono le case popolari. I posti negli asili nido. Le pensioni sociali. Viaggiano gratis su treni e bus. Vivono a spese nostre in hotel. E rubano i nostri lavori. Quando sarà tempo di rovesciare questo sistema, anche con la violenza della maggioranza su minoranze anti-italiane e masochiste?
Quanto siano razionalmente insostenibili certe sentenze, e tutta la logica ‘anti-discriminatoria’ che le sottende, lo dimostra un semplice esempio. Sarebbe come se il proprietario di un negozio, invece che dare lavoro al proprio figlio disoccupato, fosse costretto a fare ‘un bando’ per scegliere il dipendente, altrimenti è ‘discriminatorio’ contro i figli degli altri. Una nazione non è altro che una famiglia estesa che deve – è naturale lo faccia – privilegiare i propri figli rispetto ai figli degli altri. Tutto il resto è degrado morale e culturale rappresentato dalle associazioni di cui sopra, composte da persone che, probabilmente, hanno tendenze culturali masochiste.
