Corte Conti assolve Renzi perché ‘incapace di intendere e di volere’

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SPASSOSA LA SENTENZA CHE ASSOLVE RENZI PER LE ASSUNZIONI ILLEGITTIME

Le motivazioni della sentenza della Corte dei Conti che assolse in appello Renzi, in primo grado condannato a pagare 14mila euro per le assunzioni illegittime quand’era presidente della Provincia di Firenze, sono peggio di una condanna.

Lo hanno assolto, spiegano i giudici, perché il “Collegio ritiene di poter rilevare l’assenza dell’elemento psicologico sufficiente a incardinare la responsabilità amministrativa, in un procedimento amministrativo assistito da garanzie i cui eventuali vizi appaiono di difficile percezione da parte di un ‘non addetto ai lavori’”. In sintesi: è troppo scemo per capire di avere frodato i contribuenti. Con Renzi, la legge non solo, ammette ‘ignoranza’, ma anche la stupidità.

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Quando era presidente della Provincia di Firenze, l’incapace di ‘intendere e volere’ secondo la Corte, assunse nel suo staff ‘quattro persone esterne all’amministrazione come funzionari’. Una qualifica, questa, che richiede la laurea, ma i quattro non la possedevano. A dare il via alle indagini una denuncia anonima sull’assunzione di Marco Carrai, renzista convinto, all’epoca 29enne, assunto nella segreteria del presidente nonostante fosse privo del titolo necessario. Così per un quinquennio, i quattro avrebbero beneficiato di uno stipendio maggiorato. Una violazione che avrebbe prodotto un danno per l’amministrazione stimato in oltre 2 milioni di euro-

Inutile dire che, ora, il principio aperto con la ‘incapacità di intendere e di volere’ rischia di causare altre sentenze a cascata con assoluzione nei giudizi di responsabilità i politici di vertice i quali, essendo “non addetti ai lavori” non possono essere ritenuti responsabili degli atti da loro adottati.

Ladri perché non capiscono di esserlo.




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