Profugo tortura donna con il trapano: poi la scuoia e uccide mentre recita Corano

Vox
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Un profugo arabo ha ucciso la moglie dopo averla orribilmente torturata per ore con cacciaviti e un trapano, mentre recitava ad alta voce il Corano. Ieri si è svolto il processo, l’immigrato è stato condannato a 23 anni. Anche in GB non esiste più una giustizia seria.

Thahi Manaa – scrivono i media locali – ha picchiato la moglie Sara, 28 anno, per due ore con barre di metallo, un trapano elettrico, due cacciaviti e uno scaffale durante un assalto ‘feroce e agghiacciante’.
Le armi insanguinate sono state trovati vicino al corpo della donna, madre di quattro bambini, che la polizia ha trovato nascoste in un armadio dopo che Manaa aveva legate le gambe della donna con un nastro da pacchi.

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Uno dei cacciaviti è stato trovato nella cavità oculare della donna, e il cuoio capelluto strappato dalla testa.
L’attacco è avvenuto nel soggiorno della loro casa di Firth Park, Sheffield, nel marzo dello scorso anno davanti a due dei figli della coppia – di età compresa tra due e quattro anni.

Manaa, 37 anni, ha perfino telefonato ad un’agenzia di viaggi, durante la tortura, per organizzare un viaggio. Un totale di 270 ferite sono state trovate sul corpo della moglie.