Persecuzione: la lobby gay a caccia di ‘scuole politicamente scorrette’

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Prima si è giocata la carta islamica per cancellare i presepi dalle scuole in nome di un falso concetto della «tolleranza»; ora la si usa per imporre i nuovi “dogmi” del relativismo. Ha iniziato la Francia, obbligando tutti a recepire la nuova, liberticida ed ideologica «Carta della Laicità» ovunque, nelle classi di ogni ordine e grado (per saperne di più, cliccare qui –>). Adesso va a ruota il Regno Unito, che ha sguinzagliato i suoi ispettori negli istituti privati, cristiani ed ebraici, minacciandoli di chiusura nel caso non promuovano omosessismo e indifferentismo tra i banchi. Il tutto con l’evidente, spudorato pretesto di voler tutelare e promuovere i «valori inglesi» contro ogni integralismo confessionale. Ma la realtà è decisamente un’altra, ben peggiore.

Ai vertici dell’Office for Standards in Education, Children’s Services and Skills, lo scorso settembre, eran state tirate le orecchie: da tempo ormai era risaputo come in diverse scuole islamiche si facesse proselitismo jihadista, senza che alcuno prendesse posizione in merito (per approfondire, leggere qui –>). Ciò che costrinse gli uffici competenti, a fronte delle allarmate segnalazioni ricevute, ad intervenire una buona volta. Al che colsero la palla al balzo, per eccedere nello zelo ed iniziare a quel punto un rastrellamento di tutti gli istituti privati, sottoponendo gli studenti a pesanti ed indiscreti interrogatori, per poi contestare di tutto: i dirigenti didattici si son visti minacciare di chiusura, nel caso non osservino le festività non cristiane, nel caso non promuovano lezioni con rappresentanti di altre religioni (com’è accaduto alla Trinity School di Reading) e nel caso non sostengano l’Equality Act, che dal 2010 sponsorizza l’omosessualità tra le giovani generazioni.

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Tutte imposizioni che violano gravemente la linea educativa propria di una scuola confessionale – sia essa cristiana o ebraica -, compromettendone irrimediabilmente l’identità e l’autonomia, nonché snaturandone la missione. In nome di un «politically correct» demagogico, pronto a discriminare ed epurare, pur d’imporre con ferocia il volto tirannico del più bieco laicismo.

In collaborazione con: nocristianofobia.org