Caso Strauss-Kahn: spunta l’ombra lunga della massoneria

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Strauss KahnRiflettori puntati in questi giorni sulla vicenda giudiziaria di Dominique Strauss-Kahn, finito nell’occhio del ciclone per il cosiddetto «affare Carlton». L’ex-capo del Fondo Monetario Internazionale è stato incriminato per «prossenetismo aggravato» ed «associazione a delinquere». Gli è stata contestata un’agenda fitta di appuntamenti licenziosi con prostitute al Carlton Hotel di Lille. Lui non ha mai modificato la propria linea difensiva, dichiarandosi «non colpevole» e sostenendo di non aver mai saputo «che alcune delle donne coinvolte» fossero meretrici.

I media di tutto il mondo si sono gettati come squali sulla notizia. Ma nessuno di loro ha evidenziato le strane contiguità dei principali protagonisti della vicenda con la massoneria, contiguità viceversa ben evidenziate dai magistrati della Corte d’Appello di Douai il 19 dicembre 2012: «Questa (la massoneria francese – NdR) pone in collegamento numerosi protagonisti con Polizia, politica e imprenditoria», è scritto. Già alla fine del 2011 i tre giudici inquirenti avevano denunciato in un dossier le «reti massoniche, libertine e politiche», abilmente mossesi dietro le quinte, prima che il caso esplodesse. Tendendo i loro fili, tessendo le loro trame.

Non può sfuggire, ad esempio, l’appartenenza al Grand’Oriente di Francia di René Kojfer, già incaricato delle pubbliche relazioni dell’hotel Carlton; di Francis Henrion, ex-direttore dello stesso hotel; e di Emmanuel Riglaire, avvocato. Sono tutti membri della Loggia Les Amis. Non solo: nel giro sembrano coinvolti anche David Roquet, ex-dirigente di un’impresa di lavori pubblici, membro della loggia Thémis di Cambrai; Fabrice Paszkowski, titolare di un’impresa del settore paramedico, membro della Grande Loggia tradizionale Opéra; infine, Jean-Christophe Lagarde, commissario di Divisione e membro della Gran Loggia di Francia. Massone è anche Eric Vanlerberghe, investigatore in forze presso la Polizia ma trasformatosi in detective privato e domiciliato al Carlton all’epoca dei fatti contestati a Strauss-Kahn: è pure membro della loggia Thémis ed ex-dignitario del Grand’Oriente di Francia.

Non basta: quando Kojfer finì in cella, il cappellano ebreo, che gli faceva visita, era un altro massone, membro della Gran Loggia di Francia. Ed ha affidato le sue memorie ad un membro della Grande Loggia Nazionale Francese. Troppi indizi, per pensare ad una semplice “coincidenza”…

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Del resto, che molti massoni figurino nel dossier di prossenetismo relativo al caso Strauss-Kahn, agli addetti ai lavori è noto da anni, benché la grande stampa non vi abbia fatto sostanzialmente cenno. Ma non stupisce. L’influenza esercitata dai “grembiulini”, Oltralpe, è pesante. Il ministro per le Città, la Gioventù e gli Sport, il socialista Patrick Kanner, è uno di loro: appartiene alla loggia Luce del Nord dal 1984. Alla quarta cena annuale promossa a Parigi lo scorso 27 settembre dalla Gran Loggia di Francia, a tavola con il Gran Maestro, Marc Henry, c’era niente meno che il ministro di Giustizia, Christiane Taubira, l’ideatrice della legge, che Oltralpe ha equiparato i matrimoni alle “nozze gay”. Quella sera, peraltro, Henry lasciò da parte ogni diplomazia e sferrò col suo discorso un feroce attacco a Marine Le Pen ed al Front National, indicati come i nuovi nemici. Non solo: lo scorso 8 ottobre i deputati Alain Clayes e Jean Leonetti, su incarico del premier, hanno ricevuto presso l’Assemblea Nazionale, a Parigi, i vertici del Grand’Oriente di Francia, della Grande Loggia di Francia e della Grande Loggia Femminile di Francia, per parlare con loro di fine-vita, senza “ovviamente” invitare nessun esponente della Chiesa Cattolica.

Di più: il potere occulto della massoneria è stato in grado d’influenzare anche le ultime Presidenziali. I candidati all’Eliseo – secondo Guy Arcizet, gran maestro del Grand’Oriente di Francia – si sarebbero precipitati «con entusiasmo a prender la parola nei nostri templi». Chi non l’ha fatto – come Lionel Jospin nel 2002 e Ségolène Royal nel 2007 – è stato “silurato” al voto. L’attuale Presidente, François Hollande, pare abbia convinto le logge, mostrandosi determinato nell’imporre le “nozze gay”, pur avendo contro le piazze ed il popolo. E promettendo piena separazione tra Stato e Chiesa. Il contrario di Sarkozy, che invece avrebbe deluso, attaccando la laicità nella scuola e parlando a Riyad, in Arabia Saudita, del «Dio trascendente che è nel pensiero e nel cuore di ogni uomo». Ciò che ha pagato, restando fuori dall’Eliseo.

Quando una centrale di potere quale la massoneria, svincolata dai principi ordinari di rappresentatività e rispondente a logiche aliene al bene comune, riesce a condizionare così profondamente e tanto pesantemente la vita politica di una Nazione come la Francia, il caso Strauss-Kahn realmente pare un gioco da ragazzi…

In collaborazione con: nocristianofobia.org